Duomo di Massa: differenze tra le versioni

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tolta ripetizione del verbo realizzare
indicazione del vero ispiratore morale e finanziatore di tutte le opere importanti del Duomo
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Il titolo di San Pietro fu allora trasferito alla chiesa di San Francesco. Il carattere gentilizio della chiesa conventuale, evidente fin dalla fondazione nella seconda metà del [[XV secolo]], ribadito dalla sua destinazione a sepolcreto della famiglia, fu confermato dall'impegno profuso dai [[Cybo]] per la sua ristrutturazione nel corso del [[Seicento]]. L'operazione fu condotta da [[Alberico II]] con il determinante sostegno del fratello cardinale [[Alderano Cybo-Malaspina (1613-1700)|Alderano]]. Fu costui infatti non solo a finanziare l'impresa, ma ad ispirare l'intero programma decorativo. Per il tempio, quasi totalmente ricostruito tra il [[1660]] e il [[1670]], l'architetto [[Giovanni Francesco Bergamini]] e il figlio [[Alessandro Bergamini]] progettarono la sistemazione e l'arredo dell'area presbiteriale realizzando un monumentale altare maggiore, concepito come fastosa quinta scenografica al centro del presbiterio, i due altari del [[transetto]], per i quali il Cardinale commissionò attorno al [[1684]] a [[Carlo Maratta]] e a [[Luigi Garzi]] le due tele con <nowiki>l'</nowiki>''Immacolata'' e con la ''Trinità in gloria e santi'', e il rivestimento marmoreo delle pareti e del pavimento.
 
Il duca Alberico II stabilì quindi che la nuova cappella, da costruire dietro l’altare destro del transetto, diventasse il mausoleo della casata. I lavori della cappella Cybo Malaspina, il cui progetto fu inizialmente affidato all'architetto della corte di Massa, [[Giovanni Francesco Bergamni]], iniziarono intorno al 1687; in seguito, al progetto pose pose mano [[Domenico Martinelli]], architetto lucchese, legato allo studio di [[Carlo Fontana]] ed esponente della romana Accademia di San luca, i cui disegni vennero richiesti dal Duca Carlo II in persona, ispirato dello zio, il [[Alderano Cybo-Malaspina (cardinale)|cardinale Alderano Cybo Malaspina]], segretario di stato del [[papa Innocenzo XI]], finanziatore dell'ammodernamento artistico del Ducato e mecenate di artisti di fama, le cui opere pittoriche e scultoree sono ancora oggi presenti nello stesso Duomo.<ref name= Federici > Federici, Fabrizio La diffusione della "pratica romana" : il cardinale Alderano Cybo e le chiese di Massa (1640-1700), p. 315 in “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le antiche Provincie Modenesi”, s. XI - v. XXV, 2003, pp. 315-389.</ref> Il Martinelli contribuì a fare della Cappella Cybo un'opera barocca aggiornata secondo i dettami più avanzati della Roma del tempo, disegnando un altare (destinato a contenere l'affresco di una Madonna con il Bambino del [[Pinturicchio]], in precedenza collocato nella Cappella Cybo della [[Basilica di Santa Maria del Popolo]] a Roma) e le porte e le sovrastanti tribune, realizzate con raffinate soluzioni
artistiche, con grande uso di linee concave e con la messa in opera di marmi policromi di varia provenienza.<ref name= Federici />
La Cappella Cybo introdusse nel Ducato di Massa moderne soluzioni stilistiche che divennero modello per successive realizzazioni ad opera di artisti locali (fra le quali il Santuario della Madonna delle Grazie a Carrara)<ref>http://www.parrocchiadisangiacomo.it/interno_santuario.html</ref>.