Antonio Brignole Sale: differenze tra le versioni

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|Nome = Antonio Giovanni Francesco Maria Ignazio Luigi
|Cognome = Brignole Sale
|PostCognome = [[marchesato di Groppoli|marchese di Groppoli]]
|Sesso = M
|LuogoNascita = Genova
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==Biografia==
[[File:POL COA Brignole.svg|thumb|left|upright=0.7|Stemma nobiliare della [[Brignole (famiglia)|famiglia Brignole]]]]
=== La Famiglia ===
Figlio di Antonio Domenico Camillo[[Anton Giulio III Brignole Sale]], nono [[marchesato di Groppoli|marchese di Groppoli]], e di Anna Maria Gaspara Vincenza Pieri, Antonio Giovanni Francesco Maria Ignazio Luigi Brignole Sale nacque a [[Genova]] il 22 maggio [[1786]]. Il nonno paterno era [[Rodolfo Emilio Brignole Sale]], centosessantasettesimo [[doge della Repubblica di Genova]] e ultimo di questo ramo della famiglia.
 
Sua cugina era [[Maria Caterina Brignole-Sale]], principessa di [[Monaco (Principato)|Monaco]] e poi di Condé, mentre la madre Anna è stata dama di compagnia dell'imperatrice [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luisa]], moglie di [[Napoleone]]. Il fratello maggiore Rodolfo (†[[1832]]) fu nominato da [[Pio VII]] vescovo d'[[Assisi]], la sorella Maria Pellegrina sposò il duca [[Emmerich Joseph von Dalberg]], numero due della diplomazia napoleonica solo dopo [[Talleyrand]], e infine l'altra sorella, Emilia, sposò il conte [[Ferdinando Marescalchi]]. Pertanto Antonio iniziò a muovere i primi passi sotto i migliori auspici, avendo importanti legami con persone altolocate a [[Genova]] come a [[Parigi]].
Egli iniziò a muovere i primi passi in politica sotto l'[[Napoleone|amministrazione napoleonica]] dell'area ligure, divenendo dal 12 marzo [[1813]] prefetto per la città di [[Cairo Montenotte]] dopo la famosa battaglia combattuta dalle truppe francesi.
 
=== L'era napolaonica ===
Dopo la caduta della [[Repubblica Ligure]] e l'annessione della Liguria da parte del [[Regno di Sardegna]], egli iniziò una carriera diplomatica e politica al servizio dei Savoia che lo vide impiegato già dal 6 dicembre [[1815]] come inviato straordinario e ministro plenipotenziario presso il [[Granducato di Toscana]] e i ducati di [[Parma]] e [[Modena]], rimanendo in carica sino al 24 aprile [[1819]]. Da qui, il 15 maggio [[1819]] venne destinato all'ambasciata di [[Spagna]] con un breve periodo di due mesi di assenza tra il giugno e il luglio del [[1826]] quando venne incaricato da re [[Carlo Felice di Savoia]] (il quale lo aveva nominato Sindaco di Genova e suo Gentiluomo di Camera) di presenziare come ambasciatore straordinario all'incoronazione dello zar [[Nicola I di Russia]]. Ambasciatore in [[Francia]] dal 5 aprile [[1836]], divenne vicepresidente del senato sabaudo dal 3 maggio al 30 dicembre [[1848]] non prendendo mai però ufficialmente possesso dell'incarico e dal 6 ottobre [[1849]] al 14 maggio [[1850]] fu ministro plenipotenziario in [[Austria]]. Nel [[1831]], al termine del suo mandato come primo cittadino di Genova, venne nominato Consigliere di Stato.
Dopo gli studi al [[Collegio Tolomei]] di [[Siena]], città della madre, si trasferì a Parigi, dove quest'ultima lo inserì nei ranghi dell'amministrazione imperiale. Nel [[1805]] prese parte alla definizione dell'annessione della [[Liguria]] alla Francia, il cui trattato venne firmato proprio a [[Palazzo Rosso (Genova)]], la sua casa. Dal [[1807]] al [[1812]] svolse diversi importanti incarichi a Parigi, venendo a contatto direttamente con l'[[Napoleone|Imperatore]], che ne apprezzò la solerzia e l'intelligenza. Per i suoi meriti il 30 agosto [[1810]] venne creato [[conte dell'impero]].
 
Rientrò in Italia, divenendo dal 12 marzo [[1813]] prefetto per la città di [[Cairo Montenotte]], dopo la famosa battaglia combattuta dalle truppe francesi. Nella sua giurisdizione ricadeva [[Savona]], città che a quel tempo vedeva il papa [[Pio VII]] prigioniero dei francesi, e la scelta di porre in quella posizione un nobile genovese fervente cattolico non era certamente casuale, data la volontà di Napoleone di trovare di nuovo un accordo col pontefice. Quest'ultimo usava chiamarlo "''il mio buon carceriere''".
Lasciò ogni incarico politico nel [[1861]] quando, dopo l'[[unità d'Italia]], il governo sabaudo protese verso un crescente [[anticlericalismo]] che per lui, fervente cattolico, era parso eccessivo e pertanto si dedicò ancora più assiduamente alle opere assistenziali nella città di Genova. Divenne in questo periodo primo presidente e fondatore del Conservatorio di San Girolamo della Carità di [[Genova]] e Socio promotore dell'Accademia delle belle arti di Genova, oltre che Presidente degli Ospedali di Genova, guadagnandosi la fama di benefattore.
 
=== Al servizio dei Savoia ===
Dopo la caduta della [[Repubblica Ligure]] e l'annessione della Liguria da parte del [[Regno di Sardegna]] decisa dal [[Congresso di Vienna]], egli iniziò una carriera diplomatica e politica al servizio dei Savoia.
Antonio era talmente legato alla sua patria che ottenne da [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele]] la condizione per cui, se mai la Liguria fosse tornata indipendente, egli sarebbe stato sciolto da ogni dovere verso i Savoia per potersi dedicare completamente al governo patrio. Episodio che portò il re a riconoscere: "''Davvero voi siete un galantuomo''".
 
DopoIl la6 caduta delladicembre [[Repubblica Ligure1815]] eAntonio l'annessionepartì dellacome Liguriainviato dastraordinario partee delministro plenipotenziario presso il [[RegnoGranducato di SardegnaToscana]], egli(per iniziòdiscutere unail carrieramatrimonio diplomaticadel eprincipe politica[[Carlo alAlberto servizio deidi Savoia che lo vide impiegato già dal 6 dicembre [[1815]] come inviato straordinario e ministro plenipotenziario presso ilcon [[GranducatoMaria diTeresa Toscanad'Asburgo-Lorena]]) e i ducati di [[Ducato di Parma|Parma]] e [[Ducato di Modena|Modena]], rimanendo in carica sino al 24 aprile [[1819]]. Da qui, ilIl 15 maggio [[1819]] venne destinato all'ambasciata di [[Spagna]] con un breve periodo di due mesi di assenza tra il giugno e il luglio del [[1826]] quando venne incaricato da re [[Carlo Felice di Savoia]] (il quale lo aveva nominato Sindaco di Genova e suo Gentiluomo di Camera) di presenziare come ambasciatore straordinario all'incoronazione dello zar [[Nicola I di Russia]]. Ambasciatoree innel [[Francia]] dal 5 aprile [[1836]], divenne vicepresidentegiugno del senato sabaudo dal 3 maggio al 30 dicembre [[18481838]] nona prendendoquella maidella però ufficialmente possesso dell'incarico e dal 6 ottobreregina [[1849]]Vittoria aldel 14Regno maggio [[1850Unito|Vittoria]] fu ministro plenipotenziario in [[Austria]]. Nel [[1831]], al termine del suo mandato come primo cittadino di Genova, venne nominato Consigliere di Stato.
 
Nel [[1831]], al termine del suo mandato come primo cittadino di Genova, venne nominato Consigliere di Stato.
 
Ambasciatore in [[Francia]] dal 5 aprile [[1836]] al [[1848]], divenne una rilevante personalità dell'ambiente intellettuale parigino ai tempi della [[Monarchia di Luglio]] per la propria cultura e intelligenza. Ricercato dall'alta società, aveva amici ed estimatori.
 
Antonio divenne vicepresidente del senato sabaudo dal 3 maggio al 30 dicembre [[1848]], non prendendo mai però ufficialmente possesso dell'incarico, e dal 6 ottobre [[1849]] al 14 maggio [[1850]] fu ministro plenipotenziario in [[Austria]], dovendo negoziare la difficile pace dopo la disastrosa [[Battaglia di Novara (1849)|Battaglia di Novara]].
 
=== Ritiro dalla politica ===
[[File:Antonio_Brignole_Sale.jpg|thumb|Antonio Brignole Sale]]
Fermamente contrario alla cessione della [[contea di Nizza]] e della [[Savoia (regione storica)|Savoia]] alla Francia ([[1860]]) e al trasferimento della sede della Reale Marina da Genova a [[La Spezia]], i suoi duelli con [[Cavour]] divennero proverbiali. Lasciò ogni incarico politico nel [[1861]] quando, dopo l'[[unità d'Italia]], il governo sabaudo protese verso un crescente [[anticlericalismo]] che per lui, fervente cattolico, era parso eccessivo e pertanto si dedicò ancora più assiduamente alle opere assistenziali nella città di Genova. Divenne in questo periodo primo presidente e fondatore del Conservatorio di San Girolamo della Carità di [[Genova]] e Socio promotore dell'Accademia delle belle arti di Genova, oltre che Presidente degli Ospedali di Genova, guadagnandosi la fama di filantropo e benefattore.
 
Nel [[1855]], Antonio fondò a Genova il seminario Negroni Brignole Sale (dai cognomi dei coniugi fondatori), dal quale uscirono numerosi illustri uomini di Chiesa<ref>[http://famvin.org/it/files/2008/10/Padre-Durando-e-il-seminario-di-Genova.pdf Documento del Seminario di Genova.]</ref>. Ciò fu l'opera che desiderò creare per tutta la sua esistenza, dando seguito, secoli dopo, al voto fatto da [[Cristoforo Colombo]] nel proprio testamento: dotare la sua patria di un seminario. L'esecutore testamentario del grande esploratore fu a suo tempo [[Niccolò Brignole]], notaio, ambasciatore e giurista, nonché antenato dei Brignole Sale.
 
Come riportato da [[Lorenzo Molossi]] nella sua pubblicazione ''Inchiesta sulla Lunigiana parmense'' del [[1852]] (pubblicata nel 2013 dalla casa editrice Mattioli 1885), il marchese Antonio Brignole Sale era risultato essere nel 1852 il primo contribuente fondiario della Provincia parmense - lunigianese, formata dai comuni di Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Pontremoli e Zeri, con una imposta pagata pari a 3.544,02 Lire Nuove parmensi per i possedimenti in Comune di Mulazzo<ref>In quel comune ricadono i terreni dell'ex [[Marchesato di Groppoli]], che i [[Brignole (famiglia)|Brignole Sale]] mantennero fin dal [[1606]], gran parte dei quali ancora in mano al marchese Antonio, ultimo rappresentante della sua famiglia.</ref>, seguito da Giuseppe Buglia con una imposta pagata pari a 3.342,27 Lire nuove Parmensi e da Pietro Ferrari con una imposta pagata pari a 2.429.27 Lire nuove parmensi, entrambi questi ultimi di Filattiera.
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|luogo=
}}
{{Onorificenze
 
|immagine=Pour_le_Mérite.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'ordine Pour le Mérite, classe civile, 1842 (Regno di Prussia)
|collegamento_onorificenza=Pour le Mérite
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== Note ==
<references/>