Alluvione della Versilia del 19 giugno 1996: differenze tra le versioni

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Non si conoscono dunque altri dati relativi all'altezza massima di piena se non quello relativo alla picco massimo di portata, stimato in seguito all'evento in circa 571 m³/s, valore assolutamente eccezionale e incontenibile per un fiume modesto come il Versilia.
 
Dopo Seravezza il Versilia sormontò e distrusse tutti i ponti nei pressi dei centri di Ripa, Corvaia e Vallecchia, abbandonando il suo tratto vallivo e trovando sbocco nella pianura della [[Versilia]]: in questo tratto il fiume (canalizzato e deviato nei secoli passati in un alveo artificiale che sfocia nel pressi di Cinquale di [[Montignoso]]), dilagò letteralmente presso la località San Bartolomeo di [[Pietrasanta]]), a causa del sormonto e conseguente cedimento di un ampio tratto del suo argine sinistro, creandosi dunque un nuovo corso verso sud, ovvero seguendo l'antico tracciato del suo vecchio alveo di scorrimento, causando così un'estesa inondazione di tutta la porzione ovest del comune di Pietrasanta sino alla frazione di Marina di Pietrasanta.
Nel frattempo la tragedia aveva colpito anche il versante orientale delle Apuane in [[Garfagnana]]: nell’alta valle del torrente Turrite il centro di [[Fornovolasco]] venne letteralmente devastato dalla piena del corso d’acqua. Più a valle invece i danni furono minimi grazie alla presenza di un lago artificiale sul corso d’acqua che, completamente vuoto per manutenzione, fu in grado di accogliere frenandone l’impeto gran parte della piena salvando il centro situato più a valle di [[Gallicano]].