Crocifisso n. 20: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
m →‎Altri progetti: clean up using AWB
Nessun oggetto della modifica
Riga 18:
 
==Storia==
L'opera è nota per essere tra i più antichi esempi (il primo in una croce dipinta) di ''[[Christus patiens]]'' innel Italiamondo occidentale, cioè di Cristo morto o in agonia sulla croce, iconografia che si afferma in area bizantina a partire dal X secolo. La croce pisana è tradizionalmente attribuita ad un maestro di provenienza bizantina, ma si ignora se sia stata eseguita a Pisa direttamente o in patria, e spedita poi con le navi pisane.
 
Proviene dal [[chiesa di San Matteo (Pisa)|monastero di San Matteo]] che poi fu trasformato in museo, anche se il crocifisso non vi pervenne in maniera diretta. Nel XVIII secolo infatti era stato trasferito nella [[cappella Dal Pozzo]] nel [[Camposanto monumentale]] per volontà dell'allora direttore [[Carlo Lasinio]].
Riga 35:
*il [[soppedaneo]] in basso, con la ''Discesa agli inferi''.
 
Ai fianchi del corpo di Cristo sono inoltre rappresentate entro due riquadri allungati le ''Scene della Passione'', scelte per confacersi meglio alla nuova iconografia, e rappresentati con chiari intenti didattici, secondo composizioni facilmente leggibili che formavano una ''[[biblia pauperum]]'': a sinistra ''Deposizione'', ''Compianto'' e ''Sepoltura di Cristo''; a destra ''Pie donne al sepolcro'', ''Incontro e cena in Emmaus'' e ''Ascensione''. Come per guidare l'occhio dello spettatore nella corretta lettura dall'alto al basso, da sinistra a destra, il tempietto che fa da sfondo alla ''Deposizione'' viene ripetuto, come a segnare l'accapo, nella scena delle ''Pie donne al sepolcro''.
 
Le scene figurate mostrano un gusto amante degli sfondi ornati, e una rappresentazione composta del dolore, a cui fa fronte però una vivace rappresentazione degli eventi, resa eloquente da gesti e schieramenti dei personaggi. La tavolozza smorzata, diversa da quella delle croci pisane del XII secolo, e alcune scelte stilistiche orientano l'ambito di produzione più sul versante greco-bizantino, che latino-occidentale. È probabile che però questo anonimo artista di formazione orientale lavorasse direttamente a Pisa, come farebbe pensare la dislocazione delle scene laterali, simile ad esempio ad altri esemplari prodotti in città come la ''[[Croce della chiesa del Santo Sepolcro]]''. Dopotutto la presenza di artisti greci in città è ben documentata, ad esempio tra gli artefici degli architravi settentrionale e orientale del [[battistero di Pisa|battistero]], e in quello della [[chiesa di San Michele degli Scalzi]], che è datato [[1204]], lo stesso anno del [[sacco di Costantinopoli (1204)|sacco di Costantinopoli]] da parte dei crociati.