Cinema francese d'avanguardia: differenze tra le versioni

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[[File:Man Ray Salvador Dali.jpg|thumb|[[Salvador Dalí]] e [[Man Ray]] il 16 giugno [[1934]] a [[Parigi]], fotografo: [[Carl van Vechten]]]]
{{vedi anche|cinema surrealista}}
Il [[Surrealismo]] prese le mosse a partire dalle ceneri del movimento [[dadaismo|dadaista]], abbandonato dai suoi stessi fondatori dopo il [[1923]] per una certa stanchezza verso il voler essere sovversivi e dissacratori a tutti i costi, fino a una fase di stallo e vuoto intellettuale. Nel cinema il surrealismo creò una vera e propria nuova estetica, basata sul brutto, sullo sporco, sulle sensazioni violente, forti e dure<ref>Bernardi, cit., pag. 105.</ref>. Nel cinema si riscoprirono opere popolari, allora considerate quasi spazzatura, quali la serie di [[Fantômas]] o i film di [[Méliès]] (al quale dedicarono la prima retrospettiva del cinema, nel [[1931]]). Inoltre divennero soggetto di pellicole per la prima volta temi allora banditi, come la sessualità, le pulsioni umane, l'[[inconscio]], l' ''[[amour fou]]'', la pazzia, l'indagine spietata sulle persone.
 
Capolavori del movimento sono i film ''[[Un chien andalou]]'' di [[Luis Buñuel]] e [[Salvador Dalí]] ([[1929]]) e ''[[L'âge d'or]]'' di Buñuel ([[1930]]). In ''[[Un chien andalou]]'' la primissima scena mostra: il taglio dell'occhio di una donna con un rasoio (in realtà un trucco di montaggio), che è emblematica della rivoluzione visiva, che "squarcia" l'occhio dello spettatore per fargli vedere, anche a costo di grandi sofferenze, tutto quello che non ha mai visto e forse non ha mai voluto vedere.