Castello di Klessheim: differenze tra le versioni

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Dopo la secolarizzazione del principato arcivescovile di Salisburgo assieme alla dissoluzione del Sacro Romano Impero nel [[1803]], il castello di Klessheim passò alla dinastia degli Asburgo d'Austria. Nel [[1866]] divenne residenza permanente dell'arciduca [[Ludovico Vittorio d'Asburgo-Lorena]] (1842-1919), fratello minore dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe d'Austria]], il quale fece estendere ulteriormente il castello su progetto di [[Heinrich von Ferstel]] e qui morì nel [[1919]]. I suoi eredi, successivamente, vendettero la struttura allo stato federale di Salisburgo.
[[Image:Klessheimeagle.jpg|thumb|left|upright=0.6|Aquila nazista aggiunta dopo l' ''Anschluss'' del 1938]]
Dopo l' ''[[Anschluss]]'' del 1938, [[Adolf Hitler]], quando si recava alla sua residenza di [[Berghof]] (non lontano dal luogo in cui sorge il castello) era solito convocare nelle stanze del palazzo delle conferenze e ospitare personalità d'eccezione quali [[Benito Mussolini]], [[Miklós Horthy]], [[Ion Antonescu]], [[Jozef Tiso]] e [[Ante Pavelić]]. Mentre Horthy soggiornava a Klessheim, Hitler il 19 marzo [[1944]] diede ordine segretamente di far iniziare l' ''[[Operation Margarethe]]'' per occupare l'Ungheria con l'intento di forzare la deportazione degli ebrei ungheresi nel campo di concentramento di [[Auschwitz]]. Fu durante l'occupazione nazista che il castello venne decorato con alcune statue realizzate in arenaria che ancora oggi rimangono a testimonianza di quell'epoca.
 
Dopo la guerra, il castello venne sottoposto ad un'attenta opera di restauro. Durante la [[Guerra Fredda]] il governo austriaco, rimasto neutrale al conflitto, ebbe modo di organizzare qui diverse conferenze con ospiti d'eccezione quale il presidente [[Richard Nixon]] il 20 maggio [[1972]]. Dal [[1993]] la struttura è sede del casinò di Salisburgo.
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Il castello appare anche nel film ''[[The Great Race]]'' del [[1965]] con [[Jack Lemmon]], [[Tony Curtis]] e [[Peter Falk]].
 
== Bibliografia ==
*Reinhard Medicus: ''Das höchfürstliche Schloss Favoritta zu Klesheimb und sein alter Park'', in: Bastei - Zeitschrift des Stadtvereines Salzburg für die Erhaltung und Pflege von Bauten, Kultur und Gesellschaft. 55 Jg. Salzburg 2006. 1. Folge, S. 10–17.