Avanguardia: differenze tra le versioni

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* Nel suo intento di uscire dalle istituzioni e di organizzare una contro-egemonia, l'avanguardia tende a costituire una istituzione alternativa ed aperta, riunendosi in gruppi, con una sua vocazione al lavoro collettivo (che è di per sé una sfida all'idea romantica del singolo individuo geniale). Per questo spesso è stata vista come una sorta di ''gruppo di pressione'' o di ''manipolo golpista'', data anche l'origine militare del termine avanguardia. Tuttavia, proprio se si pensa all'avamposto di un esercito, si può comprendere allora che l'avversario non può essere l'esercito che viene dietro e rispetto al quale l'avanguardia s'intende ''avanzata'', ma quello che le si trova di fronte, o meglio il territorio ostile in cui gli esploratori mandati in avanscoperta si trovano ad operare, privi di alcuna garanzia. Uscendo dalla metafora, occorre considerare, nelle avanguardie artistiche, non solo la carica di innovazione, ma anche quella di ricerca (il cosiddetto ''sperimentalismo''). In quanto attività di ricerca, di scavo o di sabotaggio delle configurazioni artistiche, l'antagonismo e il radicalismo artistico possono essere anche prodotti da sperimentatori isolati, che vanno quindi tenuti in considerazione nella mappa complessiva dell'avanguardia.
 
== Le avanguardie storiche ==
 
[[Charles Baudelaire]] fu il primo ad applicare il termine ''avanguardia'', tipico del linguaggio militare, per definire con [[ironia]] gli scrittori [[Francia|francesi]] di sinistra. Il termine, ancora oggi, si riferisce quindi a tutti i movimenti di opposizione e di sperimentazione di forme nuove sia nell'ambito letterario quanto in quello pittorico, musicale e artistico in genere. Nell'accezione odierna esso si riferisce soprattutto a quei movimenti, come la [[scapigliatura]], il [[simbolismo]], il [[decadentismo]] sorti dalla crisi del [[Romanticismo]] e più propriamente a quelli nati nel primo [[XX secolo|Novecento]].
 
È infatti nel primo decennio del Novecento che sorgono i veri movimenti tipici dell'avanguardia, come il [[Fauves|fauvismo]] e il [[Cubismo|cubismo letterario]] in [[Francia]] che vanta come rappresentanti [[Henri Matisse]] e [[Guillaume Apollinaire]], il [[cubismo]] propriamente detto in [[Spagna]] con [[Picasso]], l'[[espressionismo]] e la [[dodecafonia]] in [[Germania]] e in [[Austria]] con [[Vasilij Kandinskij]], [[Georg Trakl]], il [[futurismo]] in [[Italia]] con [[Filippo Tommaso Marinetti]] e [[Umberto Boccioni]] (che si svilupperà poi in [[Russia]] con [[Vladimir Vladimirovič Mayakovsky|Vladimir Majakovskij]], e in Inghilterra con l'affine [[vorticismo]]) l'[[imagismo]] in [[Gran Bretagna]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] con [[Ezra Pound]] e nel primo dopoguerra con il [[dadaismo]] e il surrealismo. Il manifesto di questi movimenti consiste nella provocatoria distruzione delle tradizionali forme estetiche intese, come teorizzava [[Hegel]], nella "morte dell'arte". Nel rifiutare l'arte borghese era infatti palese il rifiuto della società borghese e quindi una tendenza delle avanguardie verso le ideologie e i movimenti rivoluzionari.