Dono: differenze tra le versioni

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''Dono'' può anche indicare un particolare talento o abilità che, invece di essere appresa attraverso un lungo e difficile percorso di studio e pratica, si presenta come innata o che comunque viene appresa in modo semplice e spontaneo. In questo caso "dono" è sinonimo di "dote", e infatti si parla di persone "dotate" in un particolare campo. Il dono, in questo contesto, può essere considerato come fatto dalla [[natura]] o da un [[Dio]], nel caso di credenza religiosa, e ricevuto alla nascita della persona a cui è rivolto.
 
Lo studioso francese [[Marcel Mauss]] ha elaborato negli [[anni 1920]] una [[teoria del dono]] dal punto di vista [[Scienze demo-etno-antropologiche|antropologico]], basandosi sui risultati di famose [[ricerca etnografica|ricerche etnografiche]]. Tra gli scritti di Marcel Mauss su "[[L'Année sociologique]]" (poi raccolti in volmevolime in ''[[Saggio sul dono]]'') ci sono contributi di riflessione sulla cultura, sulla magia dei rituali, del sacrificio e dello scambio dei doni (braccialetti di conchiglie rosse scambiati con braccialetti di conchiglie bianche) tra melanesiani e polinesiani per rafforzare la fiducia dei popoli. Il dono per quanto spontaneo non è libero perché costituisce un'aspettativa della sua restituzione, perché fa parte di un sistema di obblighi e diritti proprio della società in cui si appartiene.
 
== Voci correlate ==