Elisabetta di York: differenze tra le versioni

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In quello stesso periodo Elisabetta Woodville si alleò con la lancastriana [[Margaret Beaufort]], madre di [[Enrico VII d'Inghilterra|Enrico Tudor]] che reclamava la corona in nome dei Lancaster. Enrico era il trisnipote di [[Edoardo III d'Inghilterra]] tuttavia le sue pretese erano indebolite dalla sua ascendenza. Per parte di madre egli discendeva infatti dai Beaufort una stirpe generatasi dall'unione fra [[Giovanni di Gand]] e la sua amante [[Katherine Swynford]]. I due si erano tardivamente sposati, dopo molti figli e molti anni vissuti in concubinaggio, e il nipote di Giovanni, [[Riccardo II d'Inghilterra]] aveva provveduto a legittimizzare la loro prole nella quale si trovava anche il nonno di Margaret Beaufort. [[Enrico IV d'Inghilterra]] aveva ratificato tale decisione aggiungendo una clausola secondo la quale nessuno dei Beaufort e dei loro discendenti poteva accedere al trono, sulla legittimità o meno di questo pronunciamento si era molto discusso e tuttavia Enrico Tudor puntava comunque al trono.
Le due donne rafforzarono la loro alleanza programmando di sposare Enrico ed Elisabetta così da unire le due famiglie rivali in una, nel [[1483]] Enrico acconsentì al piano materno e programmò un'invasione dell'[[Inghilterra]] dalla [[Bretagna]] in cui viveva in esilio da anni insieme allo zio paterno [[Jasper Tudor]].
Intanto Riccardo iniziò a pianificare di sposare Elisabetta ad un anonimo ufficiale di marina figlio bastardo del vescovo Robert Stillington ([[1420]]-maggio [[1491]]), il giovane però venne catturato dai francesi lungo le coste di [[Normandia]] e portato a [[Parigi]] dove morì.{{mancacitare citazionefonte}}
Nel [[1484]] Riccardo giurò pubblicamente che se Elisabetta Woodville e le figlie avessero lasciato l'asilo non sarebbe stato fatto loro del male e che non sarebbero state arrestate, ella dunque raggiunse la corte insieme alle figlie. La moglie di Riccardo, [[Anna Neville]], stava morendo e quando spirò lil 16 marzo dell'anno seguente [[1485]], a meno di un anno di distanza dalla morte dell'unico figlio, si iniziò a vociferare quindi che egli volesse sposare la giovane nipote. .
 
Riccardo allontanò la nipote dalla corte e contestò pubblicamente queste voci il 30 marzo 1485 durante un'assemblea di Lord e maggiorenti della città di Londra che aveva convocato all'Ospedale di St. John. Rivolgendosi loro "con voce forte e chiara" il re "mostrò il suo dolore e dispiacere e disse che non gli era mai sfiorato il pensiero di sposarsi in tale maniera, che non era lieto della morte della sua regina, ma era addolorato e greve di cuore come qualsiasi altro uomo avrebbe potuto essere"<ref>Court Minutes of the Mercers' Company, 31 March 1485</ref>. Non c'è ragione di credere che il dolore di Riccardo per la morte di sua moglie non fosse sincero<ref>Michael Hicks, Anne Neville Queen to Richard III</ref>. Questa unione avrebbe richiesto per altro una dispensa papale e non esistono prove di un piano in tal senso, d'altro canto dopo la morte di Anna Riccardo iniziò una trattativa per un doppio matrimonio con [[Giovanni II del Portogallo]]. Il piano prevedeva che egli sposasse sua figlia [[Giovanna d'Aviz (1452-1490)|Giovanna del Portogallo]] e che Elisabetta si maritasse con il fratello di lei [[Manuele I del Portogallo|Manuele]].<ref>John Ashdown-Hill, The last days of Richard III, 2010</ref>.