Lebed XII: differenze tra le versioni

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== Storia del progetto ==
Con lo scoppio della prima guerra mondiale ed il coinvolgimento dell'arma aerea nelle operazioni belliche, la necessità delle forze armate dell'Impero russo di disporre di un'adeguata flotta favorì lo sviluppo dell'industria aeronautica nel territorio zarista. La Lebed, con sede e stabilimenti a [[San Pietroburgo]] e che aveva iniziato la propria attività producendo su [[licenza (economia)|licenza]] i biposto della [[Impero tedesco|tedesco imperiale]] [[Albatros Flugzeugwerke]], iniziò a sviluppare dei nuovi modelli derivati su proprio progetto adattando inizialmente le cellule originali ai motori [[Salmson]] che venivano assemblati nella filiale di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. L'ufficio tecnico, dopo aver realizzato nel [[1915]] il Lebed XI, modello di transizione equipaggiato con un motore in linea, avviò lo sviluppo del suo successore applicandogli un [[motore radiale]].
 
Il [[prototipo]], equipaggiato con un motore Salmson da 130 &nbsp;hp (97 &nbsp;kW) venne portato in volo per la prima volta il 28 dicembre di quello stesso anno dall'aviosuperficie aziendale ai comandi del tenente pilota Sleptsov del corpo dei granatieri in qualità di [[pilota collaudatore]]. Nei giorni seguenti Sleptsov dichiarò che le prestazioni espresse dal velivolo erano superiori ai pari ruolo Albatros di produzione tedesca e dal quale il progetto del Lebed XII, pur se non direttamente, derivava. Questo convinse l'azienda a contattare il [[granduca]] [[Aleksandr Michajlovič Romanov]], a quel tempo responsabile dell'aviazione civile e militare russa, per raccomandarne al più presto l'avvio alla produzione in serie chiedendo l'autorizzazione di poter disporre di motorizzazioni Salmson più potenti. Intanto le condizioni climatiche particolarmente avverse nella zona costrinsero ben presto a sospendere il programma di test in volo. Si decise perciò di continuare il programma previsto inviando il velivolo a [[Kiev]] tramite ferrovia, proseguendo le prove ad [[Odessa]], presso gli stabilimenti dell'[[Anatra (azienda aeronautica)|Anatra]], tra l'11 ed il 15 febbraio [[1916]] interrotte, tuttavia, per il danneggiamento del velivolo ribaltatosi in fase di [[atterraggio]]. Le prestazioni espresse durante le prove, pur giudicate sufficienti dai piloti che si susseguirono ai comandi, evidenziarono alcuni problemi nella manovrabilità che suggerirono l'applicazione di modifiche al progetto originale.<ref name="airwar" />
 
I preliminari pareri favorevoli convinsero il granduca Aleksandr Michajlovič ad emettere un ordine, sottoscritto il 23 febbraio, per 400 esemplari. Le specifiche presentate a marzo presso l'ufficio tecnico militare, che descrivevano il modello in grado di garantire un carico utile pari a 300 &nbsp;kg, un [[tempo di salita]] a 2&nbsp;000 m in 25 [[minuto|min]] ed una tangenza operativa di 3&nbsp;500 m, avevano già convinto i vertici militari a stipulare, con data 19 aprile, il definitivo contratto per la fornitura di 225 velivoli più 245 set di ricambi e 10 cellule per prove statiche, il tutto per un totale pari a 5&nbsp;153&nbsp;500 [[rublo|rubli]].<ref name="airwar" />
 
Nel frattempo il prototipo non era ancora stato riparato e di conseguenza le prove di volo non erano riprese suscitando l'irritazione del granduca che, causa la sempre più impellente necessità di dotare di nuovi velivoli i reparti dell'aviazione russa, sollecitò l'azienda a porvi rimedio nel più breve tempo possibile. Come conseguenza venne avviata la costruzione di un nuovo prototipo (n. 457) che, terminato nel mese di luglio, già integrava alcune delle modifiche richieste.<ref name="airwar" />
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Ulteriori ritardi non consentirono di portare in volo il nuovo esemplare che un mese più tardi, inducendo a prendere la decisione di continuare i test in ambito operativo per accorciare i tempi di sviluppo; queste nuove prove vennero condotto dal tenente Barbas del 13° КАО da [[Pietrogrado]] al fronte. Il volo in direzione [[Pskov]], giudicato nel suo complesso soddisfacente, venne effettuato in 3 [[ora (unità di misura)|h]] e 30 min senza alcun problema al propulsore; al suo arrivo, dopo il rifornimento di combustibile, Barbas si diresse verso [[Dvinsk]], dove arrivò in 2 h e 20 min. Unico inconveniente riscontrato nel controllo del velivolo fu la tendenza al volo [[picchiata|picchiato]].<ref name="airwar" />
 
Il primo lotto di esemplari di serie, equipaggiati con motori Salmson da 140 &nbsp;hp e 150 &nbsp;hp, risultò pronto per la consegna a fine estate 1916. I velivoli, a causa del maggior peso del motore rispetto a quello utilizzato nel prototipo, risultarono avere il proprio [[centro di gravità|baricentro]] spostato in avanti, inoltre si ritenne necessaria l'installazione di radiatori dalle maggiori dimensioni. Vennero pianificate ulteriori modifiche concretizzatesi sull'esemplare nr 444 che venne portato in volo il 4 agosto: il velivolo, equipaggiato con un motore da 150 &nbsp;hp ed un armamento consistente in una mitragliatrice e un carico bellico di 50 &nbsp;kg in bombe da caduta, per un totale di carico pari a 350 &nbsp;kg, riuscì a raggiungere la velocità massima di 139,7 &nbsp;km/h e la quota di 3&nbsp;400 m in 41 min.<ref name="airwar" />
 
Lo stesso giorno venne condotto il primo test per la versione da addestramento (nr. 399), equipaggiato con un motore da 140 &nbsp;hp.<ref name="airwar" />
 
== Impiego operativo ==