Yūsuf ibn Tāshfīn: differenze tra le versioni
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Su richiesta degli Emiri di [[Siviglia]], [[Badajoz]], [[Granada]] e [[Cordova]], pur senza alcun accordo formale, e senza il consenso del cugino Abu Bakr, salpò dal [[Maghreb]] e, attraversato lo [[stretto di Gibilterra]], occupò [[Algeciras]], avanzò sino a [[Siviglia]] e unitosi alle truppe dei succitati emirati a cui si erano aggiunte le truppe dell'emiro di [[Almeria]], nell'ottobre del 1086, sconfisse [[Alfonso VI di León|Alfonso VI di Castiglia]] nella [[Battaglia di al-Zallaqa]], nei pressi di [[Badajoz]], obbligando i cristiani a ritirarsi dalla regione di [[Valencia]] e di togliere l'assedio a [[Saragozza]].
L'avanzata
Nel [[1090]] ritornò in Spagna e pose sotto assedio il castello di Aledo, che non riusci a conquistare, ma venne raso al suolo ed abbandonato da Alfonso VI, che ormai lo considerava indifendibile.
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Morì nel [[1106]] e gli subentrò alla testa dell'impero almoravide, sia in [[Marocco]] sia in [[al-Andalus]], il figlio [[Ali ibn Yusuf]].
L'esercito
Durante il regno di Yusuf ibn Tāshfīn in [[Marocco]] e in [[Spagna]] fiorirono i commerci, l'agricoltura, la filosofia e la scienza.
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