Nikolaj Ivanovič Bucharin: differenze tra le versioni

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==Il testamento==
 
Poco prima del suo arresto, Bucharin dettò alla sua terza moglie, [[Anna Michailovna Larina]], una "lettera alla futura generazione di dirigenti del [[Partito]]", in cui tra l'altro dichiarava la sua impotenza dinanzi alla "macchina infernale" venutasi a creare a meno di due decenni dalla [[Rivoluzione d'Ottobre]], chiedendo di non essere giudicato dalla posterità più severamente di quanto avesse meritato [[Lenin]].:
 
"Se ho fatto degli errori nei metodi usati per l'edificazione del socialismo, che i posteri non mi giudichino più severamente di quanto non abbia fatto Vladimir Ilic. Noi eravamo i primi a dirigerci verso il comune obiettivo, e la strada non era ancora battuta. Erano altri tempi, era un' altra morale.".<ref>{{Cita web|autore = |url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/03/la-mia-testa-cade-perche-il-partito.html|titolo = Repubblica.it, lettera di Bucharin|accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
La vedova imparò a memoria il [[testamento]] e lo dettò solo dopo la riabilitazione del marito, riversandolo in un libro sulla vita di lui: la sua pubblicazione ravvivò la campagna pro-Bucharin che aveva avuto corso negli anni Settanta ad opera della [[Fondazione Bertrand Russell]]; Anna Larina, oramai anziana, intraprese tra il [[1989]] ed il [[1990]] una serie di conferenze in giro per il mondo, in cui confutava la tesi della confessione al processo e difendeva la memoria di Bucharin.