Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze: differenze tra le versioni

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In Italia arrivò una nutrita delegazione bizantina (circa 700 persone), per trattare la riunione delle Chiese latina ed ortodossa. Dovevano, in altri termini, trovare soluzione le questioni del [[grande scisma]] del [[1054]], già discusse nel [[II Concilio di Lione]]. Facevano parte della delegazione l'imperatore [[Giovanni VIII Paleologo]] ([[1425]]-[[1448]]), suo fratello [[Demetrio Paleologo|Demetrio]], il [[patriarca di Costantinopoli]] [[Giuseppe II (patriarca di Costantinopoli)|Giuseppe II]] e un numero imprecisato di vescovi, dotti e teologi, tra i quali spiccavano [[Basilio Bessarione]], [[Isidoro di Kiev]], [[Marco Efesio]], [[Balsamon]], [[Giorgio Gemisto Pletone]], [[Giorgio Scolario]], [[Giovanni Argiropulo]].
 
Se da parte del patriarca [[Giuseppe II (patriarca di Costantinopoli)|Giuseppe II]] questo incontro aveva motivazioni squisitamente tese alla riconciliazione, in [[Giovanni VIII Paleologo]], invece, tale unione era auspicata come premessa per l'aiuto occidentale all'[[impero bizantino]] ormai assediato dai [[turchi ottomani]]. Fra i vescovi latini intervenuti, si segnalarono: il cardinal [[Giuliano Cesarini]], l'[[arcidiocesi di Rodi|arcivescovo di Rodi]] Andrea, il [[diocesi di Forlì-Bertinoro|vescovo di Forlì]] [[Luigi Pirano]].<ref>[http://en.wikisource.org/wiki/Catholic_Encyclopedia_(1913)/The_Council_of_Florence Catholic Encyclopedia (1913)/Council of Florence - Wikisource, the free online library<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La sede di Ferrara venne abbandonata durante uno stallo dei lavori, soprattutto per problemi logistici e per l'arrivo dell'epidemia di [[peste]] in città, nel [[1439]], ed il concilio fu trasferito a [[Firenze]].
 
==A Firenze==