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'''Marco Cassiano Latinio Postumo''', imperatore dell'[[Impero delle Gallie]] dal 260 al 268.
 
Confermato da [[Gallieno]] al comando delle [[legione|legioni]] renane, Postumo si proclamò imperatore a Colonia nel [[260]] dopo aver ucciso il prefetto del pretorio Silvano e il figlio di Gallieno Salonino. Fu riconosciuto oltre che dalle [[legione|legioni]] delle Germanie anche dagli abitanti di [[Gallia]], [[Spagna]] e [[Britannia]]. Creò un nuovo stato romano indipendente dal governo centrale con capitale ad Augusta Treviorum ([[Trier]] in [[Germania]]). Il nuovo stato aveva un proprio [[senato]] e una coppia di [[console|consoli]] eletti annualmente. Le province sotto il suo controllo furono abilmente difese dai [[barbari]]. Nel [[263]] [[Gallieno]] scese in [[Gallia]] e assalì Postumo; dopo un rovescio iniziale riuscì a riportare un importante successo, ma il comandante della cavalleria [[Aureolo]] tralasciò di inseguire il pretendente sconfitto, per cui Postumo potè raccogliere un nuovo esercito ma fu anche questa volta sconfitto. Postumo allora fuggì in una città che fu assediata dalle truppe di [[Gallieno]] che si ritirarono quando il loro imperatore fu ferito. Nel [[268]] il comandante della cavalleria di Gallieno [[Aureolo]] passò dalla parte di Postumo quando fu lasciato da solo da Gallieno che si era diretto ad oriente. Postumo non sfruttò la situazione e quando [[Gallieno]] ritornò in Italia eliminò il suo ex-luogotenente. Il perché Postumo non aiutò [[Aureolo]] nell’[[Italia]] settentrionale è presto detto, anche lui infatti, doveva domare la ribellione di un suo sottoposto, [[Leliano]]. Dopo aver sconfitto nel [[268]] [[Leliano]], Postumo impedì alle sue truppe barbare il saccheggiò di [[Magonza]] e per questo fu ucciso.
 
[[Categoria:Personaggi della storia romana]]