Epidemia: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il romanzo di [[Robin Cook (scrittore)|Robin Cook]]|[[Epidemia (romanzo)]]}}
Si definisce '''epidemia''' (dal [[lingua greca antica|greco]] επί + δήμος, lett.: sopra il popolo, sopra le persone) il diffondersi di una [[malattia]], in genere una [[malattia infettiva]], che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui, ovvero una data popolazione umana, con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, avente la stessa origine.
Poiché in una data popolazione, ogni anno, è atteso il verificarsi di un certo numero di eventi morbosi, un'epidemia comporta un numero di casi ''in eccesso'' rispetto ai valori attesi per quella determinata comunità, e sulla base delle esperienze e del numero di casi storici di morbosità.<ref name="pmid11802306">{{Cita pubblicazione | cognome = Green | nome = MS. | coautori = T. Swartz; E. Mayshar; B. Lev; A. Leventhal; PE. Slater; J. Shemer | titolo = When is an epidemic an epidemic? | rivista = Isr Med Assoc J | volume = 4 | numero = 1 | pagine = 3-6 | mese = Gen | anno = 2002 | doipmid = | id = PMID 11802306 }}</ref>
Come si evince da quanto sopra riportato, il concetto di epidemia non fa riferimento ad un numero minimo di casi, ma semplicemente ad un eccesso rispetto ai casi attesi.
Ciò comporta anche, di fronte ad una malattia realmente nuova per una determinata popolazione, anche un numero molto piccolo di casi possa essere considerato significativo di epidemia. È il caso, ad esempio, degli episodi epidemici limitati a due o più persone, nell'ambito familiare o di una piccola comunità.
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* Modifiche nella suscettibilità verso l'agente infettivo.
 
Una malattia epidemica non richiede di essere necessariamente contagiosa,<ref name="pmid11802306"/> ed il termine è stato utilizzato, fra gli altri, alla febbre da [[Virus del Nilo occidentale]]<ref name="pmid11802306"/> ed all'epidemia di [[obesità]].<ref name="pmid16707055">{{Cita pubblicazione | cognome = Martin | nome = PM. | coautori = E. Martin-Granel | titolo = 2,500-year evolution of the term epidemic. | rivista = Emerg Infect Dis | volume = 12 | numero = 6 | pagine = 976-80 | mese = Giu | anno = 2006 | doipmid = | id = PMID 16707055 }}</ref>
 
Tra le condizioni che comportano l'improvviso manifestarsi di un'epidemia vi è la disponibilità di scorte di cibo contaminato, ad esempio il bere acqua infettata da qualche batterio, e la migrazione di popolazioni di alcuni animali, come i [[ratto|ratti]] o [[zanzare]], che possono fungere da [[Vettore (biologia)|vettori]] di malattie.<ref name="pmid11640411">{{Cita pubblicazione | cognome = Persson | nome = BE. | coautori = | titolo = [Studying epidemics in history]. | rivista = Sydsven Medicinhist Sallsk Arsskr | volume = 31 | numero = | pagine = 91-117 | mese = | anno = 1994 | doipmid = | id = PMID 11640411 }}</ref>
Alcuni epidemie si verificano preferibilmente in determinate stagioni: è il caso, per esempio, della pertosse, il cui picco di incidenza si registra in primavera. Il morbillo, invece, si caratterizza per due picchi di epidemia, una in inverno e una in marzo. L'[[influenza]], il [[raffreddore comune]], e altre infezioni del tratto respiratorio superiore, come la [[faringite]] o la [[tonsillite|faringo-tonsillite]], si verificano soprattutto in inverno.
 
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Se un'epidemia è di origine idrica (si pensi ad esempio alle epidemie di [[febbre tifoide]] legate all'inquinamento dell'acqua potabile) lo studio su una mappa topografica dei punti in cui si sono manifestati i diversi casi di malattia (''mappa dei punti'') permette di osservare come come la maggior parte dei casi si distribuiscano in corrispondenza di un determinato ramo d'acquedotto, fonte primaria del contagio.
Emblematico, a questo proposito, il caso di [[Epidemia di colera a Broad Street del 1854|epidemia di colera a Broad Street]], a [[Londra]], nel [[1854]], probabilmente una tra le più terribili epidemia di [[colera]] che si siano mai verificate nel [[Regno Unito]] nel XIX secolo.<ref name="pmid15308944">{{Cita pubblicazione | cognome = Paneth | nome = N. | coautori = J. Snow | titolo = Assessing the contributions of John Snow to epidemiology: 150 years after removal of the broad street pump handle. | rivista = Epidemiology | volume = 15 | numero = 5 | pagine = 514-6 | mese = Set | anno = 2004 | doipmid = | id = PMID 15308944 }}</ref><ref name="pmid15559385">{{Cita pubblicazione | cognome = Buechner | nome = JS. | coautori = H. Constantine; A. Gjelsvik; J. Snow | titolo = John Snow and the Broad Street pump: 150 years of epidemiology. | rivista = Med Health R I | volume = 87 | numero = 10 | pagine = 314-5 | mese = Ott | anno = 2004 | doipmid = | id = PMID 15559385 }}</ref>
Secondo alcuni autori lo studio geografico della diffusione di un'epidemia, nonché lo studio della mappa dei punti, appartiene ad una branca dell'epidemiologia definibile come ''epidemiologia geografica''.
<ref name="pmid16891036">{{Cita pubblicazione | cognome = Newsom | nome = SW. | coautori = J. Snow; H. Whitehead | titolo = Pioneers in infection control: John Snow, Henry Whitehead, the Broad Street pump, and the beginnings of geographical epidemiology. | rivista = J Hosp Infect | volume = 64 | numero = 3 | pagine = 210-6 | mese = Nov | anno = 2006 | doi = 10.1016/j.jhin.2006.05.020 | idpmid = PMID 16891036 }}</ref>
 
== Note ==