Pittura su tavola: differenze tra le versioni
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→Bibliografia: aggiunto rinvio all'edizione on-line del Technical Bulletin, vol. 18 della National Gallery |
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===Incollaggio, intelaggio e ingessatura===
Il legno, una volta piallato e levigato, veniva impregnato con una o più mani di colla naturale, la cosiddetta "colla di spicchi", ottenuta facendo bollire e restringere ritagli di pelle animale. Poi si procedeva a fasciare le tavole con una tela morbida, preferibilmente tela vecchia (il cosiddetto "cencio di nonna"), che veniva poi impresso con almeno due strati di gesso: uno ruvido di ''gesso grosso'', per livellare, ed uno fine di ''gesso sottile'' per creare la base pittorica su cui si procedeva disegnando coi carboncini<ref>La distinzione ''gesso grosso''/''sottile'' è del [[Cennino Cennini|Cennini]]. Oltre al testo del Marconi citato in bibliografia si veda anche il capitolo sulle tecniche in: Jill Dunkerton, Susan Foister, Dillian Gordon, Nicholas Penny, ''Giotto to Dürer. Early Renaissance Painting in The National Gallery'', New Haven & London, Yale University Press, 1991,
===Strato preparatorio e imprimitura===
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