Chiesa di San Tomaso in Terramara: differenze tra le versioni

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la leggenda su Giovanni Maria Visconti: il parroco non ha rifiutato il matrimonio, bensì la sepoltura dell'uomo
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Il [[Serviliano Latuada|Latuada]], nella sua ''Descrizione di Milano'' (1738) riferisce quella che potrebbe essere una convincente spiegazione, ovvero che essendo la chiesa di San Tomaso ''nelle antiche carte'' spesso citata con due nomi diversi, San Tommaso ''in Cruce de Sigeriis'' o, come più spesso si troverà nei secoli più tardi, ''in Cruce Sichariorum'', la chiesa potrebbe essere stata la medesima e che, nata come cappella privata della famiglia dei Sigerii, potrebbe essere stata vicina al luogo dove si eseguivano le condanne a morte dei criminali: da qui l'appellativo ''in Terra Mala'', dal chiaro significato.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000308/ Capitolo di San Tommaso in Terra Amara] dal sito ''Lombardia beni culturali</ref><ref>[http://archive.org/stream/descrizionedimil05latu#page/32/mode/2up/search/terra+mala Descrizione di Milano : ornata con molti disegni in rame delle fabbriche più cospicue, che si trovano in questa metropoli] Serviliano Latuada, 1737</ref>
 
Per curiosità un'antica leggenda milanese narra che il nome derivi da un episodio in cui [[Giovanni Maria Visconti]], furioso in seguito al rifiuto del parroco della chiesa di celebrare illa matrimoniosepoltura di un uomo la cui vedova non aveva i mezzi per pagare il compenso al prete, fece seppellire lo stesso prete da vivo nella bara del defunto nel cimitero della chiesa, da cui il nome di San Tomaso in Terra Amara o Terra Mala, poi contratto in Terramara o Terramala.
 
Verosimilmente la dicitura parrebbe essere stata apposta nell'XI secolo da popolazioni sfuggite alle invasioni barbariche di quegli anni e rifugiati nella città di Milano: a memoria delle terre da cui provenivano avrebbero chiamato quell'area Terra Amara o Terra Mala.