Lucio Manlio Acidino Fulviano: differenze tra le versioni

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È [[Pretore (storia romana)|pretore]] nel 188 a.C.<ref>[[Tito Livio]], ''Ab Urbe condita'', XXXVIIII, 35</ref >. Inviato come propretore in [[Spagna romana]] con tremila uomini di rinforzo, vi restò due anni e combatté con successo i [[Guerre celtibere|Celtiberi]], che gli vale l'onore di una ''[[ovatio]]'' al suo ritorno a Roma<ref>[[Tito Livio]], ''Ab Urbe condita'', XXXIX, 21, 29</ref >.
 
Nel 183 a.C. è uno dei tre ambasciatori romani incaricati riaccompagnare in [[Gallia Narbonense]] unoun gruppo di [[Galli]] transalpini che si erano stabiliti nella pianura friulana nel 186 a.C. in ricerca di un territorio dove installarsi e che avevano tentato di fondare una città sul territorio dell'attuale [[Aquileia]]<ref>[[Tito Livio]] ''Ab Urbe condita'', XXXIX, 45, 54</ref >.
 
Appare fra i tre ex consoli incaricati, nel 181 a.C., di fondare la [[Colonia (insediamento)|colonia]] latina di [[Aquileia romana|Aquileia]], con [[Publio Cornelio Scipione Nasica]] e [[Gaio Flaminio (console 187 a.C.)|Gaio Flaminio]].<ref>[[Tito Livio]], ''Ab Urbe condita'', XXXIX, 55; libro XL, 34.2-3; {{CIL|5|873}}.</ref>