Giacinto Menotti Serrati: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , attivo anche negli [[Stati Uniti]] dal 1902 al 1904|Immagine = Serratitrotzki.jpg
|Didascalia = Serrati e [[Lev TrotskyTrockij|TrotskijTrockij]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]]
|DimImmagine = 150
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Nel 1902 era negli Stati Uniti, fra gli emigrati italiani, e qui entrò in contrasto con il gruppo di anarchici che faceva riferimento a [[Luigi Galleani]]. Nel 1903, durante uno scontro fra i due gruppi socialista e anarchico a [[Barre (Vermont)]], rimase ucciso lo scultore anarchico Elia Corti. Per l'omicidio venne condannato la guardia del corpo di Serrati, Alessandro Garetto<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/09/Usa_faida_italiana_nel_regno_co_9_050909045.shtml in ''Archivio storico del Corriere della Sera'']</ref>. Tornato in Italia nel 1911, Serrati entrò rapidamente nella direzione del [[Partito socialista italiano]], su posizioni massimaliste.
 
[[File:Giacinto Menotti Serrati.jpg|thumb|left|upright=0.5|MenottiG. M. Serrati]]
Il 1º novembre 1914 sostituì [[Benito Mussolini|Mussolini]] alla direzione dell<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]'', conducendo sul quotidiano socialista una forte campagna contro l'intervento italiano nella [[prima guerra mondiale]]. Nel settembre 1915, e poi nell'aprile 1916 fu inviato alle Conferenze di Zimmerwald e di Kienthal, dove si avvicinò alle idee di [[Lenin]]. Nell'agosto 1917, durante i moti torinesi per la mancanza di pane, fu arrestato e trasferito alle Carceri Nuove.
 
Nel [[1919]] fu a capo della frazione [[Massimalismo (politica)|massimalista]] nel [[XVI Congresso del Partito Socialista Italiano|congresso di Bologna]] e nel [[1921]] sottoscrisse il documento ''unitario'' di [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|quello di Livorno]]. Pur essendo stato grande amico di Mussolini, dalle colonne dell'Avanti condusse una polemica contro il nascente movimento fascista, e nell'aprile del 1923 un suo editoriale considerato diffamatorio gli costò un'aggressione degli [[squadristi]] nel centro di Milano.
 
Inviato alla [[Terza Internazionale]] comunista, accettò la fusione col [[Partito Comunista d'Italia]] e vi aderì nel [[1924]]. Morì nel 1926 ad Asso, in [[provincia di Como]], nel 1926, quando il [[fascismo]] era ormai al potere.
 
==Note==