Trattato di Toruń (1466): differenze tra le versioni

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La Varmia divenne un principato-vescovado autonomo; la [[Prussia orientale]], in seguito chiamata [[Ducato di Prussia]] rimase con l'[[Ordine Teutonico]] fino al [[1525]] e il governatore doveva giurare fedeltà al Re di [[Polonia]] e garantirgli aiuto militare.
 
La [[Prussia occidentale]] fu esplicitamente incorporata nel [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]], anche se in seguito nacquero disaccordi riguardo ad alcuni diritti che la [[Prussia Reale]] continuava a mantenere. Mentre la parte polacca la considerava parte del regno, prendendo il trattato alla lettera, i prussiani reali insistevano e difendevano la loro autonomia, pur non negando di appartenere al Regno. Il governo era diverso da quello del Regno di [[Polonia]], come anche diversa era la [[valuta]], l'esercito e l'utilizzo della [[lingua tedesca]] in luogo di quella [[lingua polacca|polacca]]. Ai prussiani era negato il diritto di nominare i vescovi della Prussia Reale e pertanto decisero di non usufruire dei seggi loro riservati nel [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati della Polonia]] (il [[Parlamento]] della Polonia).
 
L'Ordine perse il territorio della Prussia orientale quando l'[[Hochmeister]] [[Alberto I di Prussia]] adottò il [[luteranesimo]] nel [[1525]] e assunse il titolo di duca in maniera ereditaria. L'area divenne allora conosciuta come [[Ducato di Prussia]], o Prussia Ducale.
 
Il [[Sacro Romano Impero]] continuò a contestare quella sovranità e affidò pertanto la [[Prussia]] al successivo [[Hochmeister]] e, anche se il duca di Prussia [[Alberto del Brandeburgo]] fu bandito dall'imperatore nel [[1535]], continuò a governare fino alla sua morte avvenuta nel [[1568]].
 
==Collegamenti esterni==