Basilica del Santo Sepolcro (Barletta): differenze tra le versioni

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La '''basilica del Santo Sepolcro''' è una delle principali chiese di [[Barletta]].
Come dice la sua stessa denominazione, le origini della basilica conservano uno stretto legame con la [[Terra Santa]] e il sepolcro di [[Gesù Cristo]]. Situata in una posizione strategica tra due antichi ed importanti assi di comunicazione viaria, l'adriatica e la [[via Traiana]], che conduce a Roma, la basilica è stata meta di transito per i pellegrini diretti in [[Terra Santa]] e per i crociati in viaggio, dal [[porto di Barletta]], verso [[Gerusalemme]].
La basilica è stata costruita sui resti dell'antica basilica medievale, a cui fu addossato l'antico ''Spedale dei pellegrini'' e risale al periodo compreso tra la fine del dell'[[XI secolo]] e l'inizio del [[XII secolo]].
L'edificio attuale è il risultato di numerose e millenarie trasformazioni.<br />Al suo interno è conservato il noto [[Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro]] che annovera:
* la ''Croce Patriarcale'' binata;
* il ''Tabernacolo'' con il ''Cristo in Maestà in mandorla'';
* la ''Colomba eucaristica'' in [[oro|rame dorato]];
* l'''Ostensorio'' risalente al [[XII secolo]].
* il ''Breviario-Rituale'' di origine gerosolimitana, del [[XII secolo]].
 
== Storia ==
=== La basilica medievale ===
Le origini della basilica medievale sono di difficile datazione. Molti storici ed archeologi hanno dibattuto su tale argomento e la maggior parte di loro, fondando le teorie sui documenti e le testimonianze giunte rinvenute, la collocano nel periodo compreso tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]]. Le notizie più antiche dell'originario edificio risalirebbero al [[1061]] e quindi ascriverebbero il periodo di costruzione del Santo Sepolcro ad un periodo precedente alle crociate e della nascita dell'''Ordine del Santo Sepolcro''.<ref>Giambattista Nitto De Rossi, ''Una risposta a E. Bertaux intorno alla pretesa influenza dell'arte francese nella Puglia ai tempi di Federico II'', "Napoli nobilissima", 1898, 7, 147-149</ref> La possibilità che il tempio potesse esistere prima del tempo delle [[crociata|crociate]] è fattibile in quanto il fervore cristiano spingeva i pellegrini occidentali a mettersi in cammino verso i luoghi della [[Terra Santa]] autonomamente In tal caso sarebbero stati dei mercanti originari di [[Amalfi]], giunti a [[Barletta]] per il commercio marittimo, ad accogliere la richiesta dei [[Cavalieri gerosolimitani|Canonici gerosolimitani]] di [[Barletta]], che predicavano la liberazione della [[Palestina]], a intitolare la chiesa al Santo Sepolcro, gemellandola la stessa di [[Gerusalemme]].
Secondo altre fonti<ref>Oronzo Pedico, ''La chiesa del Santo Sepolcro di Barletta, Barletta, Dellisanti, 1949, 11-13</ref> le origini dell'edificio risalirebbero al periodo normanno, che sarebbe stato fondato da un nipote del conte Petrone il Normanno. Infine altri studiosi ne attestano la costruzione nel [[1130]], ossia nello stesso anno in cui c'è stato il riconoscimento dell'Ordine da parte di [[papa Innocenzo II]].<ref>Francesco Carabellese, ''L'Ordine di Gerusalemme in Puglia sotto i re normanni e svevi'', "Rassegna Pugliese", 1 aprile 1898, 15, 2</ref>
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Uno degli ultimi documenti papali che ascriverebbero la presenza della basilica medievale del Santo Sepolcro a Barletta è la bolla papale del 14 luglio [[1182]] con la quale, riferendo al priore di Gerusalemme i possedimenti della chiesa patriarcale, cita la chiesa del Santo Sepolcro ''apud Barlettum''<ref>presso Barletta</ref>
 
=== La basilica romanica ===
[[File:Colosso di Barletta18.jpg|thumb|upright=0.8|left|L'antico ''Sedile del popolo'' sul fronte settentrionale]]
[[File:Colosso-de-barletta.jpg|thumb|upright=0.8|Il Colosso nei pressi del prospetto nord]]
==== Le origini ====
La basilica romanica fu eretta sui resti dell'antica chiesa medievale, a fianco della quale fu costruito lo ''Spedale dei pellegrini''. Le origini di questa nuova basilica risultano alquanto incerte. Alcuni scrittori collocano la sua edificazione durante il [[XII secolo]], altri nel [[XIII secolo]] durante il pontificato di [[Innocenzo III]]. Addirittura Sabino Loffredo e Francesco Saverio Vista sostengono l'ipotesi dell'edificazione della nuova chiesa durante l'inizio del [[XIV secolo]], mediante teorie basate sui metodi di costruzione, a giudizio del Vista propri di quell'epoca e per un'iscrizione rinvenuta durante dei lavori di restauro risalente al [[1312]], secondo il Loffredo. Si pensa anche una parte della tribuna posta sul portale d'accesso principale risalga alla basilica medievale, il che indurrebbe a concludere che l'edificio romanico non sia stato costruito ''ex novo'', ma utilizzando delle porzioni dell'antico tempo. La differenza di caratteri stilistici presenti nella basilica fa ritenere comunque che i tempi della costruzione si siano protratti per oltre un secolo.
 
==== Il periodo federiciano ====
Dopo essere fallita la [[quarta crociata]], nel [[1215]] viene promossa da [[Innocenzo III]] e da [[Federico II di Svevia|Federico II]] la [[quinta crociata]], alla quale però l'imperatore non parteciperà fin dall'inizio ma solo dopo le costanti pressioni di [[Gregorio IX]]. Nell'inverno [[1228]] Federico si trasferisce nel [[castello di Barletta]] per l'organizzazione della crociata e si ritiene possa aver partecipato alla celebrazione del [[Pasqua|rito pasquale]] proprio nella Basilica del Santo Sepolcro, in onore della crociata che stava per intraprendere. [[Federico II di Svevia|Federico]] ha tra l'altro offerto concessioni e sovvenzioni alla basilica barlettana fino al momento prima della sua morte, permettendo la nascita e l'espansione del quartiere che portava il nome dell'edificio religioso.
 
==== Il periodo angioino ====
Dopo il fallimento della nona ed [[nona crociata|ultima crociata]] e la morte di [[Luigi IX di Francia]], suo principale promotore, in seguito alla caduta di [[San Giovanni d'Acri]], conquistata cento anni prima da [[Riccardo Cuor di Leone]] e poi riconquistata dai [[Musulmani]] e all'espulsione dei [[Cristiani]] dall'[[Vicino oriente|Oriente]] il clima torna ad essere sereno. In questo periodo la città di Barletta ricade sotto il dominio degli [[Angioini]]. Nel [[1312]], [[Roberto d'Angiò]], ordinò che venisse restaurato il portico antistante la chiesa e che per l'occasione fosse affissa una lapide commemorativa, scoperta durante i lavori di restauro del [[1918]].
Nel [[1400]], a causa delle condizioni di degrado in cui versava, l'ospedale del Santo Sepolcro fu ricostruito per intero, a condizione che prendesse la denominazione di ''Ospedale dei Pellegrini''.
Nel [[1456]] un terremoto provocò gravi danni al campanile, situato sull'ala nord-ovest della chiesa.
 
==== Il periodo aragonese ====
[[File:SMOM relations.png|thumb|upright=1.4|Relazioni diplomatiche dell'Ordine di Malta.]]
Nel [[1489]] [[papa Innocenzo III]] inglobò l'ordine dei ''Canonici del Santo Sepolcro'' con quello dei ''Cavalieri di San Giovanni Gerusalemme''.
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Nel [[1533]] il viceré di Napoli nominò alla carica di priore del Santo Sepolcro, un cavaliere gerosolimitano.<ref>tale fra Carlo Padone</ref> Quando alla sua morte, nel [[1556]], questi affidò il priorato della chiesa ai Cavalieri dell'Ordine di Malta, questi ultimi presero possesso sia della chiesa sia della ''domus'' del Santo Sepolcro.
 
==== Dal 1600 al 1800 ====
Il [[1656]] Barletta fu nuovamente assediata dalla peste, che ridusse la popolazione barlettana di due terzi e nel [[terremoto del 1731|1731]] un violento terremoto colpì la città ed anche la basilica del Santo Sepolcro: l'intero portico antistante la facciata principale crollò, tranne l'ultima arcata ancora oggi esistente e provocò lesioni strutturali al campanile cinquecentesco che fu poi sostituito da una torre campanaria [[barocco|barocca]].
Nel [[1708]] nella Basilica viene fondata l'''Arciconfraternita del Santo Legno della Croce''<ref>già esistente in realtà fin dal [[1400]] ma con il nome di ''Confraternita del Corpo di Cristo'' o ''del Cuore di Cristo''</ref>, con l'intento di favorire il culto della croce.
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Nel 1799 l'arrivo a Barletta dei Francesi coincise con la sospensione dell'''Ordine dei Cavalieri di Malta''<ref>l'ordine fu in seguito soppresso con regio decreto nel [[1808]] e poi nuovamente ripristinato nel [[1813]], dopo la morte di [[Gioacchino Murat]], ed è tuttora esistente.</ref>
 
==== Dal 1900 ad oggi ====
Nel [[1852]] la chiesa del Santo Sepolcro fu elevata a [[Collegiata]] da [[Ferdinando II di Borbone]]. Tuttavia durante la fine del [[XIX secolo]] il Santo Sepolcro andò incontro ad un notevole stato di degrado e gli edifici vicini ad un totale stato di abbandono.
Nel [[1908]] la chiesa del Santo Sepolcro fu nominata parrocchia<ref>{{citazione|La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare, e la cui cura pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore.
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Nel periodo compreso tra il [[1968]] e il [[1972]] vi fu un complesso restauro dell'intera fabbrica<ref>il restauro è stato condotto dal Prof. Ambrosi</ref> che portò al rinvenimento di reperti della basilica medievale ed alla riproposizione della copertura della chiesa, come nella sua forma originaria.
 
== Architettura ==
{{Vedi anche|Basilica}}
[[File:Barletta San Sepolcro apr06 01.jpg|thumb|left|Il portale ovest d'ingresso]]
=== La basilica medievale ===
La basilica medievale fu costruita orientata verso [[Est]], dunque verso la [[Terra Santa]], come voleva la tradizione cristiana. Si trattava di una chiesa in vecchio stile lombardo. Il luogo di costruzione dell'edificio era un punto strategico di intersezione di due importanti assi viari, la via per [[Canosa di Puglia|Canosa]] che collegava Barletta a [[Roma]], e la [[via Francigena]], che collegava la città con [[Siponto]], ossia l'antica strada utilizzata dai pellegrini in viaggio verso la [[Terra Santa]].
Intorno alla basilica fu edificato il borgo omonimo, terzo quartiere dopo il ''Borgo Santa Maria'' e il ''Borgo di San Giacomo''. Alla Basilica erano affiancati altri edifici quali l'ospedale e la casa dei Canonici, che aveva un accesso di comunicazione diretta con la chiesa.
 
=== La basilica romanica ===
[[File:Barletta San Sepolcro apr06 02.jpg|thumb|upright=0.8|Particolare del fronte ovest della Basilica]]
[[File:Barletta Basilica del Santo Sepolcro Portale Ovest.jpeg|thumb|upright=0.8|Portale principale della Basilica]]
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A [[nord]] volge il suo fronte longitudinale su Corso Vittorio Emanuele; ad [[ovest]] vi è l'ingresso principale, con l'attiguo sagrato in un'area unicamente pedonale, che conserva ancora una porzione dell'antico portico; a [[sud]] è affiancato ad altri edifici, in antichità vi era l'ospedale; ad [[est]] i tre absidi si affacciano su Corso Garibaldi.
 
==== L'esterno ====
La chiesa del Santo Sepolcro è caratterizzata da un assetto longitudinale con orientamento est-ovest, con l'altare posto ad [[est|oriente]].
* '''Prospetto ovest'''
Per accedervi è necessario scendere alcuni gradini.
Il fronte principale, quello occidentale, è caratterizzato da una tripartizione orizzontale e verticale. Il livello inferiore è caratterizzato da pietra faccia vista, mentre quello superiore è quasi interamente [[intonaco|intonacato]] o scialbato<ref>tecnica utilizzata per proteggere o coprire dalla vista il tufo o le pietra, altrimenti a vista. Consiste nel passare una sola mano o al più due di calce spenta con aggiunta di acqua, ottenendo una superficie che lascia intravedere appena la conformazione dell'area sottostante.</ref><br />Analizzando il [[prospetto]] in maniera orizzontale vi è al centro il [[portale (architettura)|portale]] d'accesso alla chiesa sovrastato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare, mentre ai due lati vi sono due archi a sesto acuto: quello a sinistra ingloba una porzione della torre posta a nord-ovest; quello a destra vede la presenza di un accesso che conduce alla relativa [[navata]] laterale. La parte inferiore centrale del prospetto è divisa da quelle laterali da una semicolonna per parte addossata ad una [[parasta]], mentre le due parti laterali sono delimitate alle estremità da singole paraste. Tutti questi elementi verticali sorreggono una [[trabeazione]] [[modanatura|modanata]] su cui si erge il secondo livello.<br />Il livello superiore è caratterizzato da una tripartizione meno marcata ma comunque presente. Al centro della facciata vi è una finestra con terminazione ad [[Arco (architettura)|arco]], sormontata da una [[Cornice (architettura)|cornice]] e da un timpano curvilineo. Tale composizione risulta inglobata in un arco a tutto sesto in pietra, a sua volta incorniciato da due paraste e dalla trabeazione sovrastante, interamente intonacati. Alle paraste in facciata sono attualmente ancorate delle [[Catena (edilizia)|catene]]<ref>sono infatti evidenti sul fronte ovest, al secondo livello, i capichiave, terminali delle catene stesse</ref>, inserite dopo i recenti restauri per ovviare al fenomeno dello [[spanciamento]]. A concludere l'asse verticale vi è il timpano, che interessa in larghezza l'intera ampiezza della navata centrale. La porzione laterale sinistra vede, anche al secondo livello, la presenza parziale della torre d'angolo mentre quella destra è semplicemente intonaca.
* '''Prospetto nord'''
Il prospetto settentrionale si trova sotto il livello della sezione stradale, per cui per accedervi è necessario scendere alcuni gradini.
Partendo nella descrizione da ovest verso est, è caratterizzato innanzitutto dalla presenza della torre d'angolo, scavata alla base da un arco sorretto da due colonne. La torre si presenta interamente con pietra a faccia vista tranne che per la parte superiore, intonacata e divisa dalla parte sottostante mediante una cornice. Al suo fianco una torre di altezza inferiore, anch'essa scavata da un arco a sesto acuto, senza però la presenza delle colonne, con materiale lapideo a vista nella parte inferiore, intonaco nella parte superiore e nel mezzo una [[bifora]].
Procedendo verso est il prospetto viene scandito secondo un passo costante da sei archi a sesto acuto scavati nella muratura, tutti provvisti di una sottile feritoia allungata verticalmente. In corrispondenza dei sei archi, al livello superiore vi sono altrettanti porzioni di muro, divise tra loro da opportune paraste, sui quali vi sono sei tetti piramidali, corrispondenti alle sei sottostanti campate. Sull'apice di ogni piramidi vi è una piccola croce o una statuina, com'è uso frequente di alcune chiese locali.<ref>il medesimo uso architettonico è rintracciabile ad esempio nella chiesa di ''San Francesco'' a Trani e nella chiesa di [[Cattedrale Santa Maria Maggiore (Barletta)|Santa Maria Maggiore]] a Barletta</ref> Il secondo dei sei archi viene bucato dal portale d'accesso laterale alla chiesa, caratterizzato da una scalettatura verso l'interno, che sembra invitare il fedele ad entrare nel tempio. Nella parte più orientale di questo prospetto trova posto il corpo di fabbrica del [[transetto]]. La visione completa del prospetto viene però interrotta dalla presenza del [[Colosso di Barletta|Colosso]] che troneggia sul suo ampio basamento dinanzi alla facciata della Basilica.
* '''Prospetto est'''
Il prospetto orientale si affaccia su Corso Vittorio Emanuele e presenta tre [[abside|absidi]], corrispondenti alle navate interne, con quello centrale naturalmente più ampio dei due laterali. In una visione esterna del prospetto l'abside a destra è scavato, in maniera lievissima, da quattro archi ed è interrotto nel mezzo da una finestra. L'abside centrale è scavato da sette archi, di cui quello centrale di luce maggiore rispetto agli altri, interrotto nel mezzo da una bucatura. L'abside a sinistra è molto simile al primo descritto ma viene interrotto da una porta anziché da una finestra. Tutte e tre le strutture absidali sono costituite da coperture semiconiche addossate alla parete orientale della Basilica. In alto nel mezzo della facciata svetta per altezza la copertura della navata centrale, con una finestra al centro.
* '''Prospetto sud'''
Il prospetto sud confina con altri edifici adiacenti per cui non è possibile descriverlo in maniera analitica.
 
==== L'interno ====
La chiesa si presenta naturalmente con [[basilica|impianto basilicale]] a tre navate, scandite da sette campate, il braccio trasversale del [[transetto]] e un'[[abside]] terminante per navata.
All'ingresso della chiesa vi è il [[nartece]]. Nell'angolo sinistro del nartece, dunque non appena entrati nella chiesa, trova posto la scala d'accesso al piano superiore e ai matronei. Il passo delle campate è scandito da sette archi a sesto acuto, impostati sulla [[trabeazione]] interna della navata centrale, che divide a sua volta il livello inferiore da quello superiore in cui giacciono i matronei<ref>la trabeazione è leggibile all'esterno sul prospetto ovest, nel fronte principale</ref>. La navata centrale risulta dunque formata da sette quadrilateri, coperti con volte a ogiva. All'intersezione tra navata centrale e transetto vi è lo spazio quadrilatero in cui insistono l'altare e il presbiterio. Sull'altare maggiore troneggia un crocifisso ligneo.
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[[File:Barletta Basilica del Santo Sepocrlo - Nord-ovest.JPG|thumb|left|upright=0.8|Particolare dell'antico campanile sul prospetto ovest]]
=== I campanili ===
Nel corso della sua storia la basilica del Santo Sepolcro ha visto alternarsi tre campanili.<br />La prima torre campanaria era situata nell'angolo nord-ovest, nei pressi dell'accesso principale e durante il periodo aragonese vi fu l'inserimento del primo orologio cittadino. Il terremoto del [[1456]] provocò gravi lesioni alla struttura ma non fu abbattuto subito, bensì durante la guerra tra francesi e spagnoli, intorno al [[1500]].<br />Il secondo campanile fu edificato intorno al [[1515]] durante il periodo spagnolo. Si trovava sul basamento del transetto, dunque nella parte occidentale della chiesa ed aveva una forma ottagonale. Dopo due secoli, a causa del terremoto del [[1731]] venne abbattuto per evitare ulteriori possibili danni.<br />Il terzo campanile, in [[stile barocco]], fu edificato nel corso del [[XVIII secolo]] ma subito mostrò segni di instabilità e verso la fine del secolo successivo mostrava crepe su uno dei quattro pilastri, così nel [[1903]] si decise il suo abbattimento.
 
=== Gli orologi ===
La basilica del Santo Sepolcro è stata negli anni sede di quattro orologi.<br />Il primo fu montato nel [[1442]] sulla torre campanaria nell'angolo nord-ovest della chiesa, sulla sopraelevazione della torre che ancora oggi si erge affacciandosi su Corso Vittorio Emanuele. Il fatto di essere stato inserito in una struttura sopraelevata ad una già esistente ha contribuito al danneggiamento della torre in seguito al terremoto del [[1456]]. Venne abbattuto agli inizi del secolo successivo.<br />Il secondo orologio fu inserito nel [[1515]] in una piccola torre edificata accanto al campanile cinquecentesco, nei pressi del transetto. Fu abbattuto insieme alla relativa torre nel [[1731]].
In seguito all'abbattimento del [[1731]] l'orologio fu spostato sulla torre di nord-ovest ma durante i lavori di costruzione del terzo campanile, quello barocco, smise di funzionare e fu riparato solo sette anni dopo.<br />Nel [[1885]] l'orologio fu poi spostato su una torre edificata sul cosiddetto ''sedile del popolo'', l'avancorpo della chiesa posto sul retro del [[Colosso di Barletta|Colosso]] e nel [[1918]] fu rimosso.
 
== Il Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro ==
{{Vedi anche|Tesoro della basilica del Santo Sepolcro}}
Nel [[1291]], dopo la presa di [[San Giovanni d'Acri]], furono messe in salvo alcune delle reliquie del [[Santo Sepolcro]] di [[Gerusalemme]] e condotte a Barletta, custodite nella Basilica omonima di [[Barletta]].
Oggi è possibile ritrovare ed apprezzare il cosiddetto [[Tesoro della basilica del Santo Sepolcro|Tesoro del Santo Sepolcro]] nella cappella sovrastante il nartece della Basilica, in cui si trovano preziose icone risalenti al [[XIII secolo]] e diversi affreschi del [[XIV secolo]].
 
== Le processioni legate alla Basilica del Santo Sepolcro ==
La basilica del Santo Sepolcro durante l'anno è punto di partenza di due note processioni, entrambe serali e legate al culto del ''Santo Legno della Croce'': una si tiene nel giorno del [[Venerdì Santo]], l'altra il 14 settembre.
* La processione serale del [[Venerdì Santo]]<ref>da non confondersi con quella pomeridiana, che si riferisce alla peste del 1503 che accompagna il ''Santissimo Sacramento'' nell'Urna argentea.</ref> fonda le sue origini nel [[XIII secolo]] ed inizialmente procedeva in un percorso molto breve che conduceva dall'accesso laterale della chiesa, passando per l'esterno rientrando dall'accesso principale. Oggi la processione ha un tragitto più lungo attraversando alcune delle più importanti vie della città ed osservando quattro fermate cariche di valori simbolici risalenti al passato.
* La processione del 14 settembre si riferisce al voto effettuato in occasione della peste del [[1656]], quando l'intera popolazione barlettana, dopo aver invocato l'intervento divino fece voto al ''Santo Legno della Croce'', a ''Gesù Sacramentato'' alla ''Madonna dello Sterpeto'' e a ''[[San Ruggero]]''. Tenutasi per la prima volta il 3 maggio [[1657]], negli alla fine del [[1960]] fu spostata all'attuale giorno di ricorrenza, in occasione dell'''Esaltazione della Croce''.
 
== Galleria fotografica ==
<gallery>
File:Barletta Basilica santo sepolcro romanico.JPG|Un'immagine dell'interno della basilica
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== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* Angelo Ambrosi, ''Architettura dei Crociati in puglia. Il Santo Sepolcro di Barletta'', Bari, Dedalo, 1993.
* Renato Russo, ''La Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, la storia, l'architettura'', Barletta, Editrice Rotas, 1993.
* Renato Russo, ''Le cento chiese di Barletta'', Vol. I, Barletta, Editrice Rotas, 1998.
 
== Voci correlate ==
* [[Barletta]]
* [[Tesoro della basilica del Santo Sepolcro]]
* [[Architettura romanica in Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)}}