Cesario d'Arles: differenze tra le versioni

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===Vescovo di Arles===
Divenne vescovo di Arles nel [[502]] su designazione di Eonio. La sua azione nella chiesa ad Arles trovò presto dei contrasti e fu accusato di collaborare coi Burgundi. Fu quindi esiliato da [[Alarico II]] a [[Bordeaux]], dove rimase fino al [[506]]. In quello stesso anno presiedette il [[Concilio di Agde]]. Nel [[507]] Alarico affrontò i Franchi e i Burgundi a [[Battaglia di Vouillé|Vouillé]], dove rimase ucciso e Arles venne messa sotto assedio. Nel [[508]] la spartizione assegnò Arles agli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] e ciò consentì all'episcopato di Cesario di avere un lungo periodo di serenità, permettendo al vescovo di dedicarsi all'attività conciliare e all'organizzazione della vita religiosa nella sua diocesi. Nel [[512]] consacrò il monastero femminile di San Giovanni a cui mise alla guida come Badessa la sorella [[Cesaria]]. La regola che Cesario diede al monastero diventò la regola standard per i monasteri femminili nei secoli successivi; inoltre diede anche una nuova regola al monastero maschile di Arles, ma questa non fu seguita da altri centri religiosi.
Nel [[513]] fece un lungo viaggio fino a [[Ravenna]] da Teodorico per difendersi da alcune accuse politiche e venne assolto dal re. Insieme a Teodorico si recò a [[Roma]] da papa [[Papapapa Simmaco|Simmaco]] e, grazie anche all'influenza di Teodorico, papa Simmaco riconobbe la devozione del vescovo di Arles, imponendogli il [[pallio (cattolicesimo)|pallio]]; questa è la più antica imposizione del pallio conosciuta. Nel [[514]] Cesario tornò ad Arles con il pallio e con il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] della [[Gallia]] e della [[Spagna]] conferitogli dal papa. Con la nuova autorità di primate indisse svariati concili e sinodi di grande importanza, come quelli del 524, 527, [[Concilio di Orange|529]] e 533, per l'organizzazione cattolica successiva. Cesario presiedette vari concili anche in città diverse da Arles che affrontarono problemi sia contingenti, sia di largo respiro, come ad esempio la regolamentazione della vita interna della Chiesa, dell'evangelizzazione, delle campagne (è Cesario che divise per primo il contado in [[parrocchia|parrocchie]]) e questioni dottrinali, come la questione del [[Semipelagianesimo]]. In un sinodo da lui presieduto, venne condannato il vescovo di [[diocesi di Riez|Riez]], Contumelioso, alla reclusione in un convento a causa della sua condotta riprovevole: nel [[533]] [[papa Giovanni II]] confermò la condanna di Contumelioso deponendolo e nominando Cesario Amministratore ''pro tempore'' della diocesi di Riez fino alla nomina del successore di Contumelioso.<ref>John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6. p. 163</ref> Nel [[536]] Arles passò sotto il controllo dei [[Franchi]]. Nonostante essi fossero cattolici, ciò non rese più facile l'attività del vescovo, perché il re franco voleva accentrare su di sé anche le decisioni in ambito religioso. Cesario morì ad Arles nel [[542]], dopo 40 anni di vescovato.
 
==Opere==
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==Collegamenti esterni==
*{{santiebeati|67750|san Cesario d'Arles}}
== Successioni ==
{{Box successione
|tipologia = episcopale