Alfa Romeo P3: differenze tra le versioni

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[[File:Car Musée Enzo Ferrari 0056.JPG|thumb|right|L'abitacolo della P3]]
Nel [[1933]] il reparto che si occupava delle competizioni, l'[[Alfa Corse]], entrò in crisi finanziaria. La partecipazione alle competizioni fu di conseguenza sospesa. Di questi anni è il cambiamento di nome del reparto che preparava e portava in gara le vetture da competizione, in [[Scuderia Ferrari]]. In quell'anno non partecipò alle prime 25 competizioni e riprese l'attività nelle competizioni in agosto. Vinse 6 delle 11 corse, tra cui i [[Gran Premio d'Italia 1933|Gran Premi di Italia]] e [[Gran Premio di Spagna|di Spagna]].
Il cambio dei regolamenti del [[1934]] portarono alla possibilità di un aumento della [[cilindrata]], che fu incrementata a 2900 [[Centimetro cubo|cc]]. [[Louis Chiron]] vinse il [[Gran Premio di Francia]] ma le altre quattro competizioni maggiori della stagione europea vennero dominate dalle ''[[Frecce d'argento]]'' ([[Mercedes-Benz (automobilismo)|Mercedes]] e [[Auto Union]]) [[Germania|tedesche]]. Nel complesso la P3 vinse comunque 18 dei 35 Gran Premi programmati per quella stagione. Una di queste prove si svolse sul circuito dell'AVUS. Per adeguarsi alle alte velocità raggiungibili su questo tracciato, venne creata una versione aerodinamica della vettura, la quale riusciriuscì in questo modo ad imporsi sugli avversari.<ref>{{cita web|url=http://www.ultimatecarpage.com/car/554/Alfa-Romeo-Tipo-B-Aerodynamica.html|titolo=Alfa Romeo Tipo B Aerodynamica|accesso=30 settembre 2013}}</ref>
 
Il [[1935]] fu caratterizzato da una perdita di competitività a causa della superiorità delle automobili tedesche. Questo però non impedì alla P3 di conquistare un'ultima importante vittoria.