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==Storia==
L'edificioTale fauso parteè didocumentato unagià casanelle affacciata su una strada lastricata. Si tratta di una struttura a due piani, quello superiore probabilmente utilizzato come abitazione, articolata con una serie di sale intornoleorno ad un [[corte (architettura)|cortile]] centrale. Al piano terra, di fianco all'atrio centrale, si trova una sala più piccola, che immette in un ambiente ancora più angusto. Gli archeologi hanno potuto ricostruire la funzione delle sale: la stanza più grande era la sala della comunità; la sala piccola era un ambiente intermedio che serviva per l'[[Agape (mitraismo)|agape]]; l'ambiente angusto era un [[battistero]] per l'iniziazione cristiana. Tale ambiente era l'unico decorato (con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento), a riprova che era il cuore dell'edificio.
Tale uso è documentato già nelle lettere di [[Paolo di Tarso|san Paolo]], come per la casa di Narcisso<ref> ''[[Lettera ai Romani]]'', 16,11</ref>, o la casa di Aquila e Prisca sull'[[Aventino]] (in corrispondenza dell'attuale [[chiesa di Santa Prisca]])<ref>''Lettera ai Romani'', 16,5; ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'', 16,19</ref>.
La chiesa si è potuta conservare nei millenni poiché venne coperta da un [[baluardo|bastione]] realizzato per la difesa della città dall'attacco dei [[Persiani]], che sfondarono le linee difensive nel [[256]].
 
Nel corso del [[III secolo]] si ebbe una prima organizzazione della [[Chiesa cristiana]]. Alcune delle ''domus ecclesiae'' erano state donate alla Chiesa dai proprietari e divennero i cosiddetti ''[[Titulus|tituli]]'' <ref>Il termine è all'origine dei [[titolo cardinalizio|titoli cardinalizi]] attuali.</ref>. Nel [[IV secolo]] Roma ne contava 25<ref>Autori vari, ''Lineamenti di storia dell'architettura'', Sovera, Roma 2007, pag. 157</ref>, probabilmente affiancati da altri luoghi di culto privati.
 
I luoghi di culto cristiani non si distinguevano architettonicamente dai normali edifici di abitazione, sebbene sia possibile che già prima del 312 fossero state costruite appositamente per il culto delle semplici sale.
 
Sia le ''domus ecclesiae'' che i ''tituli'' prendevano generalmente il nome dal primitivo proprietario dell'edificio e lo conservarono anche con la costruzione di una vera e propria chiesa in epoca successiva: per esempio il ''titulus Clementis'', in origine proprietà di un certo ''Clemens'', divenne successivamente l'''ecclesiae Clementis'', o "chiesa di Clemente", e quindi l'attuale [[Basilica di San Clemente al Laterano]].
 
L'identificazione come luoghi di culto delle abitazioni private che in diversi casi sono state rinvenute sotto le chiese successive ([[basilica dei Santi Giovanni e Paolo|Santi Giovanni e Paolo]] o ''titulus Pammachii'', [[Basilica di Santa Cecilia in Trastevere|Santa Cecilia in Trastevere]] o ''titulus Caeciliae'', [[Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti|San Martino ai Monti]] o ''titulus Equitii'', ) è tuttavia resa difficoltosa dalla mancanza di specifiche caratteristiche architettoniche e dall'uso di eventuali decorazioni già appartenenti al repertorio [[paganesimo|pagano]], ma alle quali potrebbe essere stata dato un nuovo significato [[simbolo|simbolico]] in senso cristiano.
 
===La domus ecclesiae di Dura Europos===
[[File:Church dura.jpg|thumb|domus ecclesiae a [[Dura Europos]]]]
''Domus ecclesiae'' sono state rinvenute soprattutto nella parte orientale dell'Impero: di eccezionale importanza è quella di [[Doura Europos|Dura Europos]]. La città, un crocevia di popoli e religioni diverse (religione ellenica, romana, ebraismo, mitraismo, cristianesimo), fu rasa al suolo nel [[256]] d.C. e mai più ricostruita. La città fu riscoperta dagli archeologi nel [[1920]]; gli edifici religiosi sono tutti ben conservati.<br/>
La ''domus ecclesiae'' fu ritrovata non lontano dalla Porta di Palmira; grazie a un graffito, databile all'anno [[232]] può essere definita una delle chiese più antiche del mondo.<br/>
L'edificio fa parte di una casa affacciata su una strada lastricata. Si tratta di una struttura a due piani, quello superiore probabilmente utilizzato come abitazione, articolata con una serie di sale intorno ad un [[corte (architettura)|cortile]] centrale. Al piano terra, di fianco all'atrio centrale, si trova una sala più piccola, che immette in un ambiente ancora più angusto. Gli archeologi hanno potuto ricostruire la funzione delle sale: la stanza più grande era la sala della comunità; la sala piccola era un ambiente intermedio che serviva per l'[[Agape (mitraismo)|agape]]; l'ambiente angusto era un [[battistero]] per l'iniziazione cristiana. Tale ambiente era l'unico decorato (con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento), a riprova che era il cuore dell'edificio.
La chiesa si è potuta conservare nei millenni poiché venne coperta da un [[baluardo|bastione]] realizzato per la difesa della città dall'attacco dei [[Persiani]], che sfondarono le linee difensive nel [[256]].
 
== Note ==