Geronimo di Siracusa: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Figlio di [[Gelone II|Gelone]], salì al trono appena quindicenne e si trovò a fronteggiare una difficile situazione: i [[Repubblica romana|romaniRomani]] erano appena stati sconfitti dai [[cartaginesi]] a [[Canne]] nella famosa [[battaglia di Canne|battaglia]]<ref>{{cita|Polibio|III, 114-116|Polibio|harv=s}}.</ref> e i detrattori della repubblica premevano per rompere l'alleanza (sancita dal nonno [[Gerone II|Gerone]]) con gli sconfitti. Geronimo si era già dimostrato insicuro quando il nonno era in vita, cosicché era stato creato un consiglio di 15 persone per supportarlo.
 
Il suo comportamento fu effettivamente molto negativo. Polibio lo definisce infatti volubile e violento.<ref>{{cita|Polibio|VII, 7, 5|Polibio|harv=s}}.</ref> A causa delle cattive influenze presenti a corte, crebbe nel [[lusso]] e ostentò il potere, al contrario del nonno che aveva sempre rifiutato questi atteggiamenti. [[Polibio]] narra che Geronimo sposò addirittura una [[prostituta]], a cui fu attribuito il titolo di [[monarca|regina]].
 
Tra i 15 consiglieri vi erano [[Adranodoro]] e [[Zoippo]], generi di Gerone, che sostenevano l'alleanza con Cartagine.<ref>{{cita|Polibio|VII, 2, 1-2|Polibio|harv=s}}.</ref> Adranodoro era inoltre, già dai tempi di Gerone II, leader noto della fazione antiromana, che non escludeva una possibile alleanza con Cartagine, in nome della riconquista della libertà siceliota. Marito di [[Demarata]], era il più ambizioso: con la scusa di fidarsi del sovrano, convinse gli altri membri a sciogliere il consiglio e così, con il cognato, poté controllare meglio Geronimo. Per stringere l'alleanza con i cartaginesi, mandarono i propri [[ambasciatore|ambasciatori]] da [[Annibale]] e ricevettero quelli africani ([[Ippocrate di Siracusa|Ippocrate]] ed [[Epicide]]) con ogni onore.<ref>{{cita|Polibio|VII, 2, 3|Polibio|harv=s}}.</ref> Gli inviati romani furono invece trattati come nemici.<ref>{{cita|Polibio|VII, 3, 1-9|Polibio|harv=s}}.</ref>