Inno delle Nazioni: differenze tra le versioni

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L''''Inno Delle Nazioni''' è una [[cantata]] profana composta da [[Giuseppe Verdi]] su testo di [[Arrigo Boito]] per l'[[Esposizione universale]] del 1862 e, presentata in anteprima il 24 maggio 1862 presso la [[Royal Opera House]] di [[Londra]].
 
== Storia ==
Per l'Esposizione Universale del 1862, a Londra, furono incaricati di comporre musica di festa per l'occasione, i compositori di quattro paesi: [[Germania]] ([[Giacomo Meyerbeer]]), [[Francia]] ([[Daniel-François-Esprit Auber]]), [[Gran Bretagna]] ([[William Sterndale Bennett]]) e l'[[Italia]], recentemente unificata. Prima di dare l'incarico a Giuseppe Verdi, che aveva appena terminato la composizione della sua opera [[La forza del destino]], si cercò la disponibilità di [[Gioachino Rossini]] che rifiutò l'offerta.
 
Nel 1861 l'Italia era stata unificata per la maggior parte del suo territorio, trannele regioni ancora non annesse erano il [[Lazio]], l'ultimo residuo didello [[Stato Pontificio]], ed il Triveneto. In questo clima di eccitazione, Verdi incontrò il poeta e compositore [[Arrigo Boito]], allora ventenne, il qualeche scrisse un testo sulla pace e l'amicizia tra i popoli. In contrasto con il testo di Boito, la composizione non finisce con un inno all'arte come era preventivato, ma sulle note di [[God Save the Queen]], [[La Marsigliese]] e [[Inno di Mameli|l'Inno di Mameli]].
La cantata venne conclusa a [[Parigi]] tra il 24 febbraio ed il 31 marzo 1862, ma non fu eseguita al concerto di apertura con i lavori di [[Meyerbeer]], [[Auber]] e [[Bennett]], ma in un concerto complementare alla [[Royal Opera House]].
In talequesta rappresentazione, la parte solistica, che Verdi aveva scritto originariamente per il tenore [[Enrico Tamberlick]], fu eseguita dal soprano [[Therese Tietjens]].
La mancata esecuzione della cantata al concerto di apertura è dovuta, probabilmente, al fatto che Verdi sostituì nella parte orchestrale l'inno per l'imperatore Napoleone III con [[la Marsigliese]], simbolo della Repubblica, ma soprattutto per il fatto che il lavoro erarisultò essere una cantatamarcia e non una marciacantata come inizialmente richiesto dalla committenza.
 
== Forma musicale e orchestrazione ==
L'[[orchestrazione]] della cantata comprende: 2 flauti, 1 ottavino, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, cimbasso, timpani, grancassa, percussioni, 2 arpe, archi che accompagnano il tenore (la bardo) e un coro misto.
Dopo un breve preludio inizia il coro introduttivo (''Gloria pei cieli altissimi''). NelNella parte solista che segue (''Spettacolo sublime!''), il bardo ha alle spalle la miseria del passatodei conflitti passati, contratti di locazione e ha chiesto per la pace immediata e l'amicizia tra i popoli (''Fratellanza''). In conclusione, la seguente preghiera (''Signor, che silla terra''), che si ripete dal coro, il bardo saluto Inghilterra (''Salve, Inghilterra'') e la Francia (''O Francia''), mentre l'orchestra suonava l'inno nazionale Nazionale inglese [[God Save the Queen]] e alla [[Marsigliese]]. Segue un inno per l'Italia (''O Italia, o Italia, o patria mia''), in cui Fratelli d'Italia è citata. La parte finale della composizione comprende God Save the Queen, seguita da una parte combinando contrappunto God Save the Queen, la Marsigliese e Fratelli d'Italia, dove si sovrappongono questi brani in una rudimentale forma di polifonia. Dopo una prova finale di God Save the Queen Il lavoro si conclude con la parola Gloria.
Dal preludio introduttivo e coro sembra quasi di sentire un assaggio dell'opera Aida di Verdi composta nel 1870. Così, il modello fortissimo coro del Gloria Venturi i popoli ha una straordinaria somiglianza con la scena trionfale del secondo atto dell'''[[Aida (opera)|Aida]]''. Per [[Julian Budden]], lo specialista di Verdi, questa canzone è un colpo di genio, ma vede questa opera nessun altro valore che la sua funzione di anticipazione il finale del secondo atto.