Natale di Roma: differenze tra le versioni
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Alcune di queste furono recuperate dagli [[Umanesimo|umanisti]], ma fu con l'avvento dell'epopea [[Risorgimento|risorgimentale]] che la celebrazione del Natale di Roma fu ripristinato come "tradizione". I più rivoluzionari tra i mazziniani, i garibaldini ed alcuni liberali, festeggiarono l'evento, ad esempio, nella primavera del 1849, quando Roma, da poco Repubblica libera che aveva rovesciato il potere temporale del Papa, lottava per la sopravvivenza. Si racconta di un pasto ai Fori con brindisi per la presunta fondazione dell'Urbe da parte di Romolo e la rifondazione (liberazione) da parte dei rivoluzionari stessi. [[Sturbinetti]] tenne uno dei discorsi più accorati.
=== Il Fascismo ===
Il 3 aprile [[1921]], durante un discorso pronunciato a [[Bologna]], l'allora capo del [[Movimento fascista]] [[Benito Mussolini]] proclamò l'anniversario della fondazione di Roma quale festa ufficiale del [[Fascismo]]. La decisione venne commentata da [[Antonio Gramsci]] come il tentativo del Fascismo di naturalizzare il proprio ruolo nella Storia italiana, attraverso la rivendicazione delle origini romane.
Nel documento che sancì la [[fusione Nazionalfacista]], tra l'[[Associazione Nazionalista Italiana]] e il [[Partito Nazionale Fascista]], siglato il 16 marzo [[1923]], i rappresentanti delle le due forze politiche stabilirono di celebrare l'accordo unitario con l'apposizione di un manifesto contenente l'appello all'Unita nazionale, da affiggere in tutte le città italiane nella serata del 20 aprile, vigilia del Natale di Roma, giorno "significante l'avvenuta rinascita della Romana grandezza".
Lo stesso 19 aprile venne approvato dal Consiglio dei ministri uno schema di decreto-legge proposto dal presidente Benito Mussolini che aboliva la festività del 1º maggio e fissava la celebrazione del Lavoro al 21 aprile, Natale di Roma. Fu
La ricorrenza del Natale di Roma è tuttora festeggiata con rappresentazioni in costume, eventi culturali e manifestazioni ludiche.
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