Battaglia di Idistaviso: differenze tra le versioni
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La '''battaglia di Idistaviso''' è
== Contesto storico ==
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I soldati di Germanico acclamarono, sul campo di battaglia, Tiberio, ''[[Imperator]]'' ed innalzarono un tumulo, sul quale posero le armi dei vinti, come se fosse un trofeo, ed una scritta riportante i nomi dei popoli vinti (tra cui certamente i [[Cherusci]], i [[Fosi]], ed i [[Dulgubini]], e forse anche gli stessi [[Longobardi]] insieme ad altre popolazioni della regione).
=== Fase 2: di fronte al vallo degli [[Angrivari]]
I Germani, provocati non tanto dalle ferite e dal massacro subito nella piana di Idistaviso, ma soprattutto dall'ira nel vedere la gioia dei Romani che innalzavano quel trofeo con le armi dei vinti (mentre questi ultimi stavano già scappando al di là dell'[[Fiume Elba|Elba]]), decisero di tornare a combattere per la libertà perduta.
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Quelli cui era toccata la parte pianeggiante avanzarono di slancio, mentre quelli che dovevano attaccare il terrapieno, che sembrava quasi un muro, subivano continue perdite sotto i colpi, dall'alto, dei nemici. Germanico, avendo notato queste difficoltà sorte lungo il ''vallo angrivariano'', decise di far arretrare le [[legione romana|legioni]], per evitar loro di subire continue perdite senza colpo ferire, ed avanzò le linee dei frombolieri. L'attacco di questi ultimi provocò grande scompiglio tra le file dei [[Germani]], ora sotto un fitto lancio di dardi romani. Di lì a poco anche le macchine da guerra romane cominciarono a scagliare dardi ed aste, tanto da provocare una strage tra i difensori del vallo.
Seguì l'attacco delle legioni. Il vallo degli [[Angrivari]] fu occupato, e Germanico, alla testa delle [[Guardia pretoriana|coorti pretorie]], guidò personalmente l'attacco nella foresta, dove la battaglia, condotta ad oltranza, fu particolarmente accanita e cruenta. La presenza delle paludi alle spalle dei germani intralciava i ripiegamenti, mentre il fiume e il terreno montuoso rendeva difficile un eventuale ritirata romana; le due parti dovevano vincere per sopravvivere<ref>Tacito, ''Annali'', II, 20.</ref>.
Lo scontro fu estrememente aspro e i germani dimostrarono grande tenacia ma alla fine furono i romani ad avere la meglio grazie soprattutto alla loro disciplina, al loro armamento e alla coesione tattica dello schieramento compatto delle legioni. I legionari, allineati in formazione serrata protetti dai grandi scudi, inflissero perdite elevatissime ai germani con i loro gladi che provocarono terribili ferite al torace e al volto dei giganteschi guerrieri nemici. I germani non poterono per mancanza di spazio, impiegare efficacemente le loro lunghe aste e furono costretti a subite praticamente da fermi la micidiale azione della fanteria pesante legionaria<ref>Tacito, ''Annali'', II, 20-21.</ref>.
[[Arminio]], ormai logorato dal combattimento e dalla recente ferita, cominciò a cedere anch'egli, come pure lo stesso Inguiomero, che s'aggirava rapido per tutto lo schieramento germano.
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== Voci correlate ==
* [[Battaglie romane]]
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
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