North American A-5 Vigilante: differenze tra le versioni

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|Altro =
|Note = dati relativi alla versione A-5A
|Ref = dati tratti da: ''Wings of Fame, The Journal of Classic Combat Aircraft'' <ref name=WOF77>{{Cita|WOFGoodspeed, 2000|p.77|Goodspeed, 2000|harv=sWOF}}</ref>
}}
 
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Richiesto dalla [[United States Navy]] per sostituire il [[Douglas A-3 Skywarrior]], venne impiegato brevemente nel ruolo per il quale era stato originariamente progettato, fu tuttavia intensamente impiegato nella sua variante da ricognizione tattica, l''''RA-5C Vigilante''', durante la [[guerra del Vietnam]].
 
Prima del 1962, anno in cui venne unificata la convenzione di designazione con l'[[United States Air Force|USAF]], la sua [[Designazione degli aerei degli Stati Uniti d'America|designazione]] ufficiale, in servizio con la U.S. Navy, era '''A3J Vigilante'''.<ref name=ACP361>{{Cita|ACPWagner, 1982|p. 361|Wagner, 1982|harv=sACP}}</ref>
 
== Storia del progetto ==
Il progetto del Vigilante nacque su iniziativa privata della North American Aviation: specificamente la divisione con sede a [[Columbus (Ohio)|Columbus]] nel novembre del 1953 affidò ad un team guidato da Frank G. Compton la responsabilità di sviluppare un aereo che potesse costituire un valido strumento con capacità [[bomba atomica|nucleari]], in grado di operare dalle [[portaerei]] della flotta<ref name=AV1>{{Cita|AVGoebels|"Origins/A3J-1 (A-5A)" in ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=sAV}}</ref><ref name=JBA1>{{Cita|jbaBaugher|"North American A3J-1 Vigilante" in ''"North American A3J/A-5 Vigilante"''|Baugher|harv=sjba}}</ref>.
 
L'obiettivo della compagnia era quello di realizzare un velivolo con capacità [[regime supersonico|supersoniche]] che ricoprisse il ruolo in precedenza svolto dai [[North American AJ Savage]] e, poi, dai [[Douglas A-3 Skywarrior]]<ref name=AV1/><ref name=JBA1/>. Il progetto, denominato NAGPAW ([[acronimo]] di ''North American General Purpose Attack Weapon'', traducibile dalla [[lingua inglese]] come "Arma d'attacco per uso generico" (della) North American")<ref name=AV1/><ref name=JBA1/>, ricevette in un secondo momento il codice identificativo interno '''NA-233'''<ref name=AV1/>.
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Al termine del confronto con le autorità militari, alla North American venne dato il benestare per la realizzazione di due [[prototipo|prototipi]]: tra le differenze ancora riscontrabili rispetto alla proposta originaria vi era la conformazione degli [[impennaggio|impennaggi]] (con [[deriva (aeronautica)|deriva]] singola e non più doppia ma, poiché più alta, ripiegabile sul lato sinistro per consentire lo stivaggio del velivolo negli [[hangar]] delle portaerei<ref name=JBA1/>). Venne anche abbandonata l'idea di installare un [[motore a razzo]] aggiuntivo, utile al fine di allontanarsi velocemente dal punto dell'eventuale sgancio dell'ordigno nucleare, in quanto la marina riteneva inutilmente pericolosa la gestione dei relativi [[combustibile|combustibili]] e [[comburente|comburenti]] (quest'ultimo, in particolare, avrebbe dovuto essere [[perossido di idrogeno]]) a bordo delle navi<ref name=AV1/>.
 
Realizzati tra il 1957 ed il 1958<ref name=UWP>{{Cita|UWPSimon Beck|North American A3J Vigilante|Simon Beck|harv=sUWP}}</ref> i due prototipi furono portati in volo rispettivamente l'ultimo giorno di agosto e nel novembre del 1958<ref name=AV1/><ref name=JBA1/> e, come previsto, ricevettero la designazione '''YA3J-1'''.
 
La successiva evoluzione del Vigilante fu condizionata in parte da fattori tecnici derivanti dalla difficoltosa messa a punto del sistema di sgancio del carico offensivo (mai definitivamente risolti)<ref name=JBA1/><ref name=AV2>{{Cita|AVGoebels|"Vigilante into Service" in ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=sAV}}</ref><ref name=AnMa111>{{Cita|AnMa|p. 111|Angelucci, Matricardi, 1979|harv=sp. 111|AnMa}}</ref>, ma ancora maggior influenza ebbero elementi di natura politica: in quegli stessi anni stavano entrando in servizio i [[sottomarino|sottomarini]] [[Sottomarino lanciamissili balistici|lanciamissili balistici]] e la marina decise di dare priorità a questi mezzi come arma strategica<ref name=JBA1/><ref name=AV2/>. La combinazione di questi fattori, unitamente all'elevato costo del velivolo (rispetto ai più recenti aerei da attacco come il [[Grumman A-6 Intruder]]), portò la marina ad individuare il nuovo ruolo di [[aereo da ricognizione|ricognitore]] per il bimotore della North American, determinando l'interruzione nella produzione della seconda variante per il bombardamento (AJ3-2 o A-5B) per lasciare definitivamente spazio a quella da ricognizione fotografica (A3J-3P o RA-5C)<ref name=JBA1/><ref name=AV2/>, anche se inizialmente le due versioni erano state sviluppate in modo parallelo<ref name=AV3>{{Cita|AVGoebels|"A-5B / RA-5C in" ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=sAV}}</ref>.
 
In ogni caso, dal punto di vista strutturale, la versione A-5B e la RA-5C erano sostanzialmente uguali e le differenze erano costituite dalla dotazione strumentale oltre che dalla totale assenza di armamento offensivo nella versione destinata alla ricognizione<ref name=AV3/><ref name=JBA3>{{Cita|jbaBaugher|"North American A3J-3P/RA-5C Vigilante" in ''"North American A3J/A-5 Vigilante"''|Baugher|harv=sjba}}</ref>, il che consentiva di utilizzare lo spazio e la capacità di carico resesi disponibili per incrementare la capienza dei serbatoi di carburante e, di conseguenza, l'autonomia operativa del velivolo<ref name=AnMa111/>.
 
Complessivamente gli stabilimenti di Columbus della North American realizzarono 156 esemplari del Vigilante, compresi i due prototipi; la linea produttiva chiuse definitivamente nel corso del 1970<ref name=UWP/>.
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La carriera operativa del Vigilante ebbe inizio con le prove di appontaggio nel luglio del [[1960]]; per dimostrare al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] la bontà della macchina (e quindi della spesa sostenuta), l'U.S. Navy utilizzò il Vigilante per stabilire diversi primati di velocità ed altitudine: il 13 di dicembre di quello stesso anno un esemplare raggiunse la velocità di Mach 2,1 e subito dopo fu portato fino a 91&nbsp;000&nbsp;[[piede (unità di misura)|ft]] di quota (pari a 27&nbsp;750&nbsp;[[metro|m]])<ref name=AV1/>.
 
Le consegne dei primi esemplari di serie ebbero inizio a partire dal mese di giugno del [[1961]]: i velivoli vennero assegnati al VAH-3 (un ''Replacement Air Group'', unità addestrativa per piloti e personale tecnico di terra) schierato presso la [[Naval Air Station Sanford]] (situata nell'[[Sanford (Florida)|omonima]] località della [[Florida]])<ref name=JBA4>{{Cita|jbaBaugher|"Service of North American A-5 Vigilante with US Navy" in ''"North American A3J/A-5 Vigilante"''|Baugher|harv=sjba}}</ref>.
 
Nel mese di agosto dell'anno successivo ebbe luogo l'assegnazione al VAH-7 (in questo caso si trattava di uno ''Heavy Attack Squadron''), reparto operativo schierato a bordo della {{nave|USS|Enterprise|CVN-65|6}}; la prima [[Crociera (marina militare)|crociera]], svolta nelle acque del [[Mar Mediterraneo]] ebbe un inatteso epilogo in relazione alla [[crisi dei missili di Cuba]] di metà ottobre<ref name=JBA4/>.
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I primi RA-5C furono consegnati a partire dal luglio del 1963 e, come già in precedenza, il primo reparto ad ottenerne l'assegnazione fu il ''Replacement Squadron'' di Sanford. Alla fine i reparti operativi (in questo caso ridesignati RVAH, ad indicare il ruolo di ''Reconnissance Heavy Attack Squadrons'') ad utilizzare il Vigilante come ricognitore furono complessivamente nove<ref name=JBA4/>.
 
Gli sviluppi operativi successivi all'[[incidente del Golfo del Tonchino]] portarono la {{nave|USS|Ranger|CV-61|6}} ed i suoi Vigilante nelle acque antistanti il [[Vietnam]] per le prime missioni di ricognizione, inizialmente limitate ai cieli del [[Vietnam del Sud]], nel timore che le tecnologie impiegate a bordo del velivolo potessero cadere nelle mani del nemico in caso di abbattimento<ref name=AV4>{{Cita|AVGoebels|"Vigilante in operation" in ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=sAV}}</ref>.
 
Sebbene considerato come il miglior velivolo da ricognizione tattica a disposizione dell'U.S. Navy<ref name=JBA4/> il Vigilante si rivelò uno strumento delicato e dalla complessa manutenzione<ref name=JBA4/>: i sistemi ed i sensori elettronici si rivelarono spesso soggetti a malfunzionamenti, anche se taluni individuavano la causa di tali problemi non tanto nell'affidabilità degli strumenti quanto nell'inadeguata preparazione dei tecnici manutentori che non ne conoscevano a fondo il funzionamento<ref name=AV4/>.
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*'''A3J-3P''': terza, ed ultima, versione di serie; destinata alla ricognizione, fu realizzata in 79 esemplari (oltre alla conversione dei velivoli delle precedenti varianti). Suddivisi in tre sottoserie produttive (20 esemplari come NA-279, 23 come NA-283 e 36 come NA-316), questi ultimi Vigilante furono prodotti a partire dal 1962 e l'ultimo lasciò gli stabilimenti della North American nel 1970. Dopo l'unificazione delle sigle, l'U.S. Navy assegnò a questi velivoli la denominazione '''RA-5C'''.
 
*'''Retaliator''': versione dotata di un [[motore a razzo]] in aggiunta ai due turbogetti J79 proposta alla [[United States Air Force]] in funzione di [[aereo da caccia|intercettore]] senza, tuttavia, suscitarne l'interesse<ref name=AV5>{{Cita|AVGoebels|"Comments, sources & revision history" in ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=sAV}}</ref>.
 
*'''NR-349''': proposta per il programma Improved Manned Interceptor (IMI) destinata all'USAF, caratterizzata dall'adozione di due, successivamente tre, motori ed equipaggiata di 6 [[missile aria-aria|missili aria-aria]] [[AIM-54 Phoenix]]; anche in questo caso la proposta non ebbe esito positivo<ref name=AV5/>.