Fattore di guarigione: differenze tra le versioni

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La rigenerazione cellulare umana spontanea era ritenuta, fino a non molti anni fa, impossibile. A tale proposito resta famosa una lettera dell'illuminista e filosofo francese Voltaire che rivolgendosi all'amico e medico italiano Lazzaro Spallanzani, in merito ai suoi esperimenti sulla rigenerazione spontanea di parti del corpo delle lumache, si rammaricava che la cosa non fosse possibile per l'uomo.
In realtà questa affermazione non era vera in quanto si è successivamente scoperto che le cellule del nostro corpo durante tutta la nostra vita si rigenerano e rimpiazzano in continuazione le cellule morte. Infatti durante l'intero percorso della nostra esistenza i nostri tessuti ed organi subiscono continui traumi (fratture, ferite, malattie, etc.) che raramente producono danni irreparabili.
Sono stati necessari secoli di ricerche per comprendere il meccanismo alla base di tale prodigio. Responsabili della capacità rigenerativa sono le cellule staminali. Dove le staminali sono cellule non ancora specializzate che hanno un'elevata capacità di riprodursi e contemporaneamente sono capaci di specializzarsi ossia di trasformarsi in cellule dotate di compiti ben precisi. In altri termini le staminali quando si dividono originano un'altra staminale più una cellula specifica del tessuto o organo di origine.
Storicamente in base alla loro capacità "staminale" i tessuti del corpo umano erano suddivisi in tre grandi categorie:
>Labili.
>Stabili.
>Perenni.
Dove i tessuti labili sono i tessuti che hanno elevata capacità staminali e riproduttiva (cute, mucose, ossa) e perciò continuamente in grado di riparare traumi e ferite.I tessuti stabili sono costituiti da cellule che non prolificano ma che acquistano tale capacità se si verifica un danno (il fegato è un esempio). I tessuti perenni sono quelli come cuore e cervello che perdono, col progredire degli anni la capacità staminale, per cui in caso di infarto ed ictus non sono in grado di rigenerarsi. Comunque indipendentemente dalle capacità rigenerativa vigeva fino a pochissimo tempo fa una regola inderogabile secondo la quale le cellule staminali di un tessuto potessero differenziarsi solo nell'ambito del tessuto di origine (da staminali connettivali potevano ottenersi solo cellule mesodermiche e così via). Negli ultimissimi anni però svariati studi hanno dimostrato che le staminali adulte non solo si differenziano ma se opportunamente stimolate possono anche "transdifferenziarsi". Ossia trasformarsi in cellule diverse dal tessuto di origine. Da apripista a questi studi hanno fatto le ricerche sui trapianti di midollo osseo. Dove si è notato che cellule del donatore sono rinvenibili anche in tessuti o organi non interessati dal trapianto. Si capisce senza bisogno di alcuna spiegazione l'importanza di tale scoperta, purtroppo ancora in fase embrionale, e le prospettive che apre a quella che sarà la medicina del futuro.
 
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