Timoteo (scultore): differenze tra le versioni

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== Cenni biografici ==
La nostra conoscenza della sua biografia è legata alla partecipazione a due dei più importanti cantieri del IV secolo a.C: il [[tempio di Asclepio (Epidauro)|tempio di Asclepio]] a Epidauro e il [[mausoleo di Alicarnasso]] ai quali collaborò con [[fregio|fregi]] e sculture. Le scarse opere sicuramente attribuibili a Timoteo lo collocano nella corrente manieristica [[Fidia|postfidiaca]] della quale mostra di aver ben assimilato il [[calligrafismo]] ed il gusto per il [[chiaroscuro]]; in particolare egli appare vicino a [[Callimaco (scultore)|Callimaco]] presso il quale può aver svolto il proprio apprendistato a seguito di una comune origine [[Peloponneso|peloponnesiaca]].<ref name=Giuliano>{{Cita|Giuliano 1987|pp. 694-695.|harv=s}}</ref> Tra le altre opere attribuite dalle fonti troviamo una immagine di [[Asclepio]] (o un [[Ippolito (mitologia)|Ippolito]] seguendo la tradizione locale) a [[Trezene]] ([[Pausania il Periegeta|Pausania]], II, 32, 4) e una [[Artemide]] che si conservava a Roma nel [[tempio di Apollo Palatino]] ([[Gaio Plinio Secondo|Plinio]], ''Nat. hist.'', XXXVI, 32), portatavi da [[Augusto]] e forse riprodotta sulla ''base di Augusto'' al [[Museo Correale di Terranova]]. [[Vitruvio]] riferisce di un [[Ares]] eseguito forse in collaborazione con [[Leocare]] per l'acropoli di [[Alicarnasso]] (''[[De architectura]]'', II, 8, 11).
 
== Il tempio di Asclepio a Epidauro ==
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Nessuna fonte letteraria menziona questa attività giovanile di Timoteo, la sua partecipazione alla decorazione del tempio di Asclepio è testimoniata soltanto dall'iscrizione con il resoconto delle spese, rinvenuta negli scavi del tempio da Panagiotes Cavvadias nel 1885 (I.G. IV<sup>2</sup> 102), dove risulta il pagamento a Timoteo come esecutore di non meglio specificati rilievi (''typoi'') e come scultore degli acroteri per uno dei frontoni del tempio, che si ritiene più frequentemente essere quello occidentale, benché permangano pareri non concordi. La lastra con l'iscrizione ricorda la presenza di altri tre scultori, inoltre la scarsa omogeneità stilistica che si riconosce tra i resti della decorazione del tempio ha condotto ad ipotizzare una collaborazione tra pari e l'assenza di una direzione stilistica unitaria. Nicholas Yalouris (e altri prima di lui) interpretando la parola ''typos'' come 'modello' o 'bozzetto' e considerando alcuni elementi che accomunerebbero i due frontoni, ha ritenuto possibile ipotizzare una partecipazione più ampia di Timoteo nella progettazione della decorazione scultorea, lasciandone tuttavia l'esecuzione alle differenti mani degli scultori nominati dall'iscrizione e alle rispettive botteghe.
 
Gli acroteri del frontone occidentale, in marmo pentelico, sono quasi interamente conservati al [[Museo archeologico nazionale di Atene]] (nn. inv. 155-157, rispettivamente acroterio centrale, destro e sinistro). Alla mano di Timoteo viene attribuita la figura centrale, una [[Nike (mitologia)|Nike]], mentre le due laterali, due fanciulle con cavallo (probabilmente due [[Aura (mitologia)|Aure]]), sono ritenute opere di bottega.<ref>{{Cita|Vlad Borrelli e Moreno 1966|in EAA, s.v. ''Timotheos''.|harv=s}}</ref>
 
== Il mausoleo di Alicarnasso ==