Eidos: differenze tra le versioni

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L'eidos è la natura interna della cosa: è il relativo nucleo interno ed invisibile; l'eidos è ciò che causa ad una cosa quel che è, cosa è, e senza la quale perde significato.
 
[[Platone]] pensava che le [[Essenza (filosofia)|essenze]] fossero dei modelli o idee. Queste idee esistono separatamente dal mondo ragionevoleterreno ed hanno caratteristiche molto differenti; queste idee sono eterne, sonoperfette e immutabili. Il concetto di eidos in Platone viene introdotto per spiegare come mai l'uomo sia in grado di chiamare con lo stesso nome (nome comune) gli oggetti nonostante essi siano tutti differenti tra loro. Non esistono ad esempio due cavalli perfettamente identici eppure noi riconosciamo in essi una somiglianza con qualcosa di specieindefinito, questedi ideegenerico che però non possonoesiste esserein toccatenatura. LePlatone coseipotizza delche mondotali oggetti ideali siano stati da noi conosciuti in ragionevolepassato, sonoprima ledi lorovenire imitazionial omondo, e la [[reminescenza]] di questi si è parzialmente conservata nel mondo terreno permettendoci di riconoscere gli oggetti empirici come copie imperfette di quelli ideali. La dottrina della reminescenza sarà poi un argomento che Platone userà per sostenere l'immortalità dell'anima.
 
[[Edmund Husserl]]<nowiki> pensa che l'</nowiki>''eidos'' sia una struttura invariante degli oggetti dell'esperienza. Cioè quell'insieme di caratteristiche che rendono l'oggetto quello che è e senza le quali non è più possibile pensarlo o chiamarlo con lo stesso nome. Tale essenza degli oggetti non è da intendersi in senso platonico ma precisamente fenomenologico: l'essenza si dà interamente nell'esperienza e anzi la capacità di individuare queste strutture invarianti (o eidetiche) costituisce la condizione di possibilità della denominazione di oggetti e concetti, e quindi del linguaggio stesso. E' possibile ad esempio pensare ad un corpo privo di colore o di peso, ma non è possibile pensarlo privo di estensione. L'estensione sarà quindi una componente della struttura eidetica del concetto di corpo. Husserl applica il metodo della variazione eidetica − cioè della ricerca delle strutture invarianti − a tutta la sua indagine fenomenologica dell'esperienza.
Il senso del pensiero di questo filosofo era idealistico, perché le cose del mondo dipendono dai modelli.
 
[[Edmund Husserl]] pensa che l'eidos sia indipendente dalla mente, {{chiarire|ma inoltre genera che l'essenza}} è oggetto intenzionale della coscienza; questo significa, secondo lui, che senza coscienza pura non c'è essenza.
 
== Bibliografia ==