Codice dell'ordinamento militare: differenze tra le versioni

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{{spostare|Codice dell'ordinamento militare|è un codice, come quello civile, penale, navale eccetera ed è il titolo più riconoscibile}}
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Il '''decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66'''<ref> Pubblicato nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] 8 maggio 2010, n. 106, serie generale - suppl. ord. n.84</ref> (rubricato '''codice dell'ordinamento militare''', abbreviato '''c.o.m.''') è una norma della [[Repubblica Italiana]], che disciplina l'organizzazione, del funzionamento e dei compiti della difesa militare e delle [[forze armate italiane]].
 
Il relativo regolamento è stato emanato con il Dd.P.R. del 15 marzo 2010 n. 90<ref> Pubblicato nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] 18 giugno 2010, n. 140, serie generale - suppl. ord. n. 131</ref>. È entrato in vigore il 10 ottobre 2010.
 
== Storia ==
Il codice nacque per iniziativa di [[Arturo Parisi]], [[Ministroministro della Difesadifesa]] durante il [[governo Prodi II]], nell'ambito del procedimento di semplificazione e riassetto normativo effettuato ai sensi dell'art. 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246 e dall'art. 20 comma 9 della legge 15 marzo 1997, n. 59 ([[rifforma Bassanini|legge Bassanini]).
 
La codificazione iniziò nel dicembre 2007 recependo sollecitazioni del [[Consiglio di Stato della Repubblica Italiana]] e dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei Ministri]] [[Romano Prodi]] (In particolare vedasi la ''Relazione concernente la ricognizione della legislazione statale vigente'' del 12 aprile 2007).<ref>{{PDF}} [http://www.osservatorioair.it/wp-content/uploads/2009/08/cds_200702024_c_de_21-05-2007.pdf Parere sez. normativa n.2024 del 21 maggio 2007]</ref> L'abrogazione delle leggi in materia e il riassetto di tutte le altre norme in un codice unico fu operazione molto complessa considerando il numero elevatissimo di fonti in tema risalivano al [[XIX secolo]] e, tramite riferimenti normativi, anche agli stati preunitari. La ricognizione consentì di catalogare 2.250 norme primarie, 390 norme secondarie e 11 fonti terziarie<ref>{{Cita libro|autore = Lupo Nicola|titolo = Taglialeggi e normattiva, tra luci e ombre|anno = 2011|editore = CEDAM|città = |ISBN = 978-88-13-32196-3}}</ref>. La codificazione permise così la riduzione di quattro quinti della normativa di rango primario e secondario sino al tempo vigente (da circa 1.600 fonti primarie e secondarie si è passati a una sola fonte primaria e una sola fonte secondaria; da circa 17.000 articoli si passò a 3.398 articoli).
 
Durante la riunione del Consiglio dei Ministriministri n. 15 del 14 febbraio 2012 si parlò di una sostanziale riforma del codice dell'ordinamento militare; di novità riguardanti la riorganizzazione degli articoli in undici capitoli, armonizzando il testo, eliminando errori materiali di scrittura, inserendo nuove norme che riguardano il riordino di enti delle [[forze armate italiane]] e del [[segretariato generale della difesa]], oltre allo stato giuridico del personale [[militare]]. Si parlò anche della possibilità di modifica al D.P.R. 90/2010 inserendo norme regolamentari sopravvenute, tra le quali la tutela dei luoghi di lavoro, gli organismi collegiali e le cause di servizio, oltre alla modifica di norme relative alla gestione e all'amministrazione contabile dei comandi militari, ai corsi di formazione e alla [[sanità militare italiana]].<ref>[http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=66669&pg=1%2C2152%2C4285%2C6904%2C8936%2C11103%2C13171%2C13403&pg_c=1 Verbale del Consiglio dei Ministri n. 15 del 14/02/2012 da governo.it]</ref> Le modifiche vennero apportate dal dl.lgs 24 febbraio 2012, n. 20.<ref>Pubblicato nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] del 12 marzo 2012 n. 60.</ref>
 
== Struttura ==