Guerra in Bosnia ed Erzegovina: differenze tra le versioni
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La Croazia l'8 ottobre 1991 dichiarò la fine di tutti i legami con il resto della Jugoslavia. Il parlamento bosniaco (senza la partecipazione dei rappresentanti serbi), in risposta ad eventi, il 15 ottobre 1991 emanò un "Memorandum sulla riaffermazione della sovranità della Repubblica di Bosnia ed Erzegovina"<ref name="Trbovich221">{{Cita libro|titolo=A Legal Geography of Yugoslavia's Disintegration|nome=Ana S.|cognome=Trbovich|p=221|url=http://books.google.com/books?id=Ojur7dVoxIcC&pg=PA221|editore=Oxford University Press|anno=2008|isbn=978-0-19-533343-5}}</ref><ref name="cook140">{{Cita libro|titolo=Europe Since 1945|nome=Bernard A.|cognome=Cook|p=140|url=http://books.google.com/books?id=ox_gXq2jpdYC&pg=PA140|editore=Taylor and Francis|anno=2001|isbn=978-0-8153-4057-7|volume=1}}</ref>
Il Memorandum fu fortemente contestato dai membri serbo-bosniaci del parlamento, sostenendo che l'emendamento LXX della Costituzione richiedesse garanzie procedurali e i 2/3 della maggioranza per tali questioni, ma il Memorandum anche se
La Commissione d'arbitrato della conferenza di pace sulla Jugoslavia nel suo parere 11 Gennaio 1992 n°4 sulla Bosnia ed Erzegovina dichiarò che l'indipendenza della paese non dovrebbe essere riconosciuta finché il paese non avesse tenuto un referendum sull'indipendenza<ref name="rich">{{Cita pubblicazione|autore=Roland Rich |titolo=Recognition of States: The Collapse of Yugoslavia and the Soviet Union |rivista=European Journal of International Law |anno=1993 |volume=4 |numero=1 |pp=48–51 |url=http://www.ejil.org/pdfs/4/1/1207.pdf |formato=PDF |accesso=12 aprile 2012 }}</ref>.
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