Imitazione di Cristo: differenze tra le versioni

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Tolto concetto ridondante. L'idea di Bianchi è già espressa nell'apposito paragrafo con fonte
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'''''Imitazione di Cristo''''' (titolo originale in [[lingua latina|latino]]: ''De Imitatione Christi'') è, dopo la [[Bibbia]], il testo religioso più diffuso di tutta la [[letteratura cristiana]] occidentale.<ref name="zenit">[http://www.zenit.org/article-18087?l=italian www.zenit.it]</ref> Il testo è in [[lingua latina]] e ne è sconosciuto l'autore. La rosa di nomi a cui attribuire l'opera è, sostanzialmente, ridotta a tre figure: il [[Monachesimo|monaco]] [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]] [[Tommaso da Kempis]], [[Jean Gerson]] e [[Giovanni Gersen]].<ref name="pref">Prefazione redatta da Giuliano Vigini in L'''Imitazione di Cristo'', Torino, 2005</ref>{{cn|La mancanza dell'autore secondo l'uso certosino ha fatto propendere ultimamente per l'attribuzione all'ambiente certosino ([[Enzo Bianchi]]). L'analisi contenutistica sembra confermare questa ipotesi.|}}
 
Scritto durante il periodo [[Medioevo|medievale]], oggetto dell'opera è la via da percorrere per raggiungere la perfezione [[Ascetismo|ascetica]], seguendo le orme di [[Gesù]] (''[[Cristomimesi|Christomimesis]]'').