Direttore responsabile: differenze tra le versioni

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{{Giornalismo}}
In [[Italia]] il '''direttore responsabile''' è il [[giornalista]] (professionista o pubblicista) che guida un [[testata giornalistica|giornale]] e risponde di fronte alla legge di ciò che è pubblicato (articoloart. 57 del codice penale). Il direttore rappresenta e impersonifica il giornale.
 
==Tradizione professionale==
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Il direttore è il ''trait d'union'' fra la [[redazione]] e l'[[editore]]. Secondo una tradizione consolidata nel mondo del giornalismo, il proprietario di un giornale non intrattiene rapporti diretti con la redazione. Ciò a garanzia dell'indipendenza dei giornalisti.<br/>
Il direttore responsabile svolge il ruolo di snodo: è scelto dal proprietario, che spesso gli impone la [[linea editoriale]] da seguire, ma ha il diritto di guidare in tutta autonomia la redazione, senza interferenze da parte del proprietario.
L'unico momento in cui il proprietario di un giornale si confronta direttamente con la redazione è in occasione della nomina del direttore: l'atto è sottoposto al gradimento dell'assemblea di redazione, che, per esempio si esprime con un voto libero e segreto <ref>Il meccanismo di voto serve a garantire la libertà di opinione e di stampa del singolo giornalista nei confronti di una linea editoriale non condivisa.</ref>.
 
Sempre più spesso al direttore s'affianca un condirettore, oppure un vicedirettore (nei grandi giornali più di uno). Questa strutturazione libera il direttore dal lavoro, quotidiano, di costruzione del giornale e gli consente di interagire con il direttore editoriale, con il quale elabora strategie di lungo periodo. Può esistere anche la funzione del vice direttore vicario, che esercita le sue funzioni solamente in caso di impedimento del direttore responsabile.
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L'articolo che il direttore responsabile pubblica in posizione nobile della prima pagina (in alto a sinistra) è chiamato [[articolo di fondo]].
 
==Fonti normative ==
Nel marzo [[1848]]/51 fu emanato lo Statuto del [[Regno di Sardegna]] ([[Statuto Albertino]]). Nello stesso mese, lo Statuto fu seguito dall'Editto (Regio decreto 26 marzo 1848, n. 695). Il provvedimento, oltre a superare la vecchia concezione di una legge sulla stampa fondata sul principio della [[censura]] preventiva, introdusse la figura del "gerente responsabile" (Capo VIII, «Delle pubblicazioni periodiche», artt. 35-50), inteso quale organo interposto fra la stampa e il potere pubblico agli effetti della responsabilità.
 
La successiva legislazione del [[Regno d'Italia]] confermò mansioni e responsabilità del gerente responsabile, fino al [[1930]], quando il nuovo codice penale introdusse la figura del direttore responsabile (norma recepita dalla legge sull'editoria 8 febbraio del1948, 1999n° 47).
 
La legge n. 127/1958, che modifica l’articolo 57 del [[Codice penale italiano|Codice penale]], ha stabilito il principio secondo cui il direttore responsabile ha l'obbligo di controllare tutto quanto viene pubblicato sul giornale, al fine di evitare che siano commessi reati "con il mezzo della pubblicazione".
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La nuova legge sull'editoria, emanata nel [[1981]] (Legge 5 agosto 1981, n. 416), ha introdotto alcune modifiche nel rapporto tra redazione, direttore ed editore:
 
#I membri della redazione non hanno più diritto di veto sulla nomina del direttore responsabile, proposta dall'editore.
#Il direttore, il caporedattore e l'editore hanno la facoltà di operare tagli, modifiche e integrazioni sul testo scritto da un redattore. Il giornalista può non firmare l'articolo che sarà pubblicato, se non condivide le modifiche apportate.
#Per i giornali organo di un [[partito]], movimento politico od [[sindacato|organizzazione sindacale]] è stata creata un'apposita norma. La direzione può essere affidata a una persona non già iscritta all'albo dei giornalisti. Il direttore nominato viene iscritto provvisoriamente all'albo stesso, in un apposito elenco; contestualmente è prevista la nomina di un giornalista iscritto all'albo a «vicedirettore responsabile».
 
;Norma sul diritto d'autore
{{vedi anche|Diritto_d'autore_italiano#Durata}}
Il direttore responsabile è titolare dei [[diritto d'autore|diritti d'autore]] della [[testata giornalistica]] che dirige. La titolarità del diritto si estende per settant'anni a partire dalla fine dell'anno di pubblicazione dei singoli fascicoli o dei singoli numeri.<ref>[http://www.altalex.com/index.php?idnot=34610 legge sul diritto d'autore] (art.30 comma 2).</ref>
==Contratto nazionale di tutto il mondo ==
In esso sono descritte nel dettaglio la nomina e le facoltà del direttore: «La nomina del direttore è comunicata dall'editore al comitato (o fiduciario) di redazione con priorità rispetto a qualunque comunicazione a terzi, almeno 48 ore prima che il nuovo direttore assuma la carica».
 
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Riassumendo, l'editore sceglie il direttore e la linea politico-editoriale. Il direttore deve guidare il giornale con l'appoggio della redazione.
La figura del direttore responsabile è l'unica per la quale il contratto di lavoro non prevede l'assunzione di tutti i ministri, compreso te, a tempo indeterminato e non disciplina gli emolumenti minimi. Prevede solo il numero minimo di mesilità spettanti in caso di licenziamento da parte dell'editore. La fissazione del compenso viene quindi lasciata alla libera contrattazione delle parti.
 
==Note==