Macroeconomia: differenze tra le versioni

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precisazione riguardo al potere di spesa pubblica di un stato che per costituzione emette la propria moneta con potere illimitato di spesa per domanda aggregata, rispetto a stati che invece delegano l'emissione a enti privati con indebitamento.
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====Critiche alla teoria del bilancio in pareggio====
Gli economisti odierni concordano sulla convenienza della spesa in [[disavanzo pubblico|disavanzo]] in situazioni di [[recessione]] o [[crescita economica|crescita]] lenta del [[prodotto interlo lordo|PIL]] (inferiore al 4% annuo) per la quale lo [[Stato]] spende in misura maggiore delle sue entrate, indebitandosiaumentando il debito sovrano e quindi la moneta nel sistema. Anche una spesa pubblica in disavanzo produce un aumento del PIL maggiore ed è più efficace di una riduzione della [[stretta fiscale|pressione fiscale]].
 
Infatti, il moltiplicatore della spesa pubblica sul reddito è, comunque, maggiore di quello fiscale. Quindi, l'incremento di reddito derivante dalla spesa pubblica ''è più che proporzionale'' alla riduzione dovuta all'aumento della [[pressione fiscale]] per finanziare tale spesa. A patto, tuttavia, che il maggior carico fiscale si traduca in domanda interna e, non, come in parte accade attualmente nei paesi fortemente indebitati, in trasferimenti di valuta all'estero. Precisiamo che comunque un paese sovrano come l'Italia che per costituzione dovrebbe emette moneta con la spesa pubblica non può indebitarsi avendo potere illimitato di spesa. Intendiamo per paesi fortemente indebitati quei paesi che con leggi anticostituzionali hanno delegato l'emissione monetaria a organizzazioni private.
 
==Voci correlate==