Teatro rinascimentale: differenze tra le versioni

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===La Roma dei papi===
Nella [[Roma]] di [[Leone X]] imperverserà [[Pietro Aretino]] con le sue ''[[pasquinate]]'' ma anche con commedie come ''[[La Cortigiana]]'' ([[1525]]), nella quale trasgredirà molte convenzioni linguistiche e sceniche.<br />
A Roma il teatro venne riscoperto e, per la prima volta, avallato dai papi, che intuiscono la possibilità di strumentalizzarlo a fini politici. Il teatro rinascimentale a Roma non ebbe rappresentanti al pari delle altre corti italiane, con l'unica eccezione di [[Francesco Belo]] che scrisse ''Il pedante'' ([[1529]]) e il già citato Annibal Caro (originario però di [[Civitanova Marche]]), ma da sempre a Roma al servizio dei [[Farnese]]).
 
Curiosità. Tra le pochissime piece che hanno per scenario la Roma dei Papi, anzi, ad essere precisi, la Roma del Giubileo del 1525, da segnalare la più importante commedia del Rinascimento teatrale croato e slavo in generale: “Dundo Maroje” (Padron o Zio Maro), scritta nel 1550 dal raguseo Marin Držić, detto anche Marino Darsa (1508-1567).