Rainulfo Drengot: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Rainulfo apparteneva alla famiglia dei Drengot-Quarrell originaria di Villaines-la-Carelle, una località vicino Alençon, nella Bassa Normandia. Rainulfo aveva quattro fratelli: [[Gilberto Drengot|Gilberto]], soprannominato Buatere, [[Asclettino I|Asclettino]], [[Osmondo Drengot|Osmondo]] e [[Rodolfo Drengot|Rodolfo]].
 
Osmondo, il fratello maggiore di Rainulfo, aveva ucciso una persona vicina al duca [[Riccardo II di Normandia]] e perciò, accusato di tale assassinio, fu bandito dal regno. Così lui e tutti i suoi fratelli, insieme ad una masnada di 250 guerrieri composta da altri esiliati, guerrieri senza terra ed avventurieri, si diressero in un pellegrinaggio a [[Monte Sant'Angelo]] sul [[Gargano]], al santuario dell'arcangelo-soldato [[San Michele Arcangelo|Michele]] ([[1017]]). Alcune fonti affermano che i guerrieri Normanni fecero una tappa anche a Roma per incontrare [[papa Benedetto VIII]]. Le fonti divergono sul capo della compagnia di ventura: [[Orderico Vitale]] e [[Guglielmo di Jumièges]] dicono che fosse Osmondo. Per [[Rodolfo il Glabro]] era Rodolfo. [[Leone Ostiense]], [[Amato di Montecassino]] e [[Ademaro di Chabannes]] nominano invece [[Gilberto Buatère]]: infatti la maggior parte delle cronache dell'Italia meridionale indicano in Gilberto il capo normanno nella [[battaglia di Canne (1018)|battaglia di Canne]] (1º ottobre [[1018]]).
 
=== Gli inizi in Puglia ===
Qui i normanni guidati dai Drengot cominciarono ad offrire la loro protezione, dietro pagamento di un compenso, ai pellegrini diretti al santuario, in modo da metterli al riparo dalle scorrerie di altri predoni, facendosi presto conoscere per la loro bravura nelle armi.
 
Fu così che si unirono alle forze di [[Melo di Bari]], il quale, dopo la fallita rivolta antibizantina del 1009-1011, cercava quel sostegno militare che scarseggiava tra i longobardi e che l'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]] gli aveva negato. Ma la battaglia combattuta a [[Canne]] (1º ottobre [[1018]]) fu per gli insorti un vero disastro: le truppe furono decimate e il loro capo, Gilberto, fratello di Rainulfo, cadde in battaglia (secondo un'altra versione eliminato dopo la battaglia dallo stesso Rainulfo, che ne prese il posto).
 
A questo punto Rainulfo Drengot emerse come capo indiscusso delle rimanenti milizie normanne, che si ritirarono dalla Puglia in [[Campania]]. Qui, secondo [[Amato di Montecassino]], si ritrovarono senza alleati e circondati da nemici, ma riuscirono a trarre vantaggio dalle forti rivalità che dividevano gli indisciplinati principi longobardi.
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Nuovi rinforzi normanni incrementarono il numero di soldati sotto il suo comando. <!-- Come osserva Amato, la lingua e i costumi normanni fecero da collante per un gruppo molto composito, che si fuse in un'unica nazione. -->
 
=== Conte di Aversa ===
Rainulfo Drengot si alleò, così, con il duca [[Sergio IV di Napoli]]. Dopo ripetuti successi, nel [[1030]] il duca Sergio gli offrì l'ex roccaforte bizantina di [[Aversa]], a nord di [[Napoli]], insieme al titolo di conte e alla mano di sua sorella, Sichelgaita, che però nel [[1034]] morì. Rainulfo sposò allora la figlia del duca di [[Amalfi]] e nipote di Pandolfo IV di Capua, acerrimo nemico di Sergio. Da questo momento cominciò l'opera di espansione del proprio territorio, a spese soprattutto dell'[[Abbazia di Montecassino]].
 
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Nel [[1039]] fu al fianco di [[Guaimario IV di Salerno]] e dell'imperatore Corrado.
 
Nel frattempo [[Guglielmo Braccio di Ferro|Guglielmo d'Altavilla]], detto ''Braccio di Ferro'', rientrava nel settembre del [[1042]] a [[Melfi]], dove tutti i normanni lo elessero come Capo supremo. Egli si rivolse a [[Guaimario V]], principe longobardo di Salerno, e allo stesso Rainulfo Drengot, Conte di Aversa, proponendo ad entrambi un'alleanza alla pari.
L'unificazione delle due famiglie normanne, gli Altavilla e i Drengot, fu motivo di forza, perché esse si basavano concretamente sui loro possedimenti di Aversa e di Melfi. Guaimario offrì il riconoscimento ufficiale delle conquiste normanne: alla fine dell'anno il principe longobardo, Rainulfo e Guglielmo si recarono a [[Melfi]] dove riunirono una assemblea dei baroni Longobardi e Normanni, che terminò al principio dell'anno successivo ([[1043]]).
In questa assemblea generale Guaimario V di Salerno garantì agli Altavilla il dominio su Melfi. Guglielmo Braccio di Ferro si separò, così, da Rainulfo I Drengot, a capo dei territori della Campania, che ottenne anche la sovranità su [[Siponto]] e sul Gargano, ex territori bizantini.
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Tutti offrirono i loro omaggi come vassalli a Guaimario, che riconobbe a Guglielmo I d'Altavilla il primo titolo di Conte di Puglia. Per legarlo a sé gli offrì in moglie la nipote Guida, figlia del Duca [[Guido di Sorrento]]. Guaimario riconfermò il titolo di Conte anche allo stesso Rainulfo.
 
=== Morte e successione ===
Rainulfo Drengot morì nel giugno del [[1045]] senza figli; gli successe il nipote [[Asclettino, conte di Aversa|Asclettino II]], figlio di suo fratello [[Asclettino I]].
 
Le principali fonti storiche sulla vita e le imprese di Rainulfo sono le opere degli storici [[Amato di Montecassino]] e [[Guglielmo di Apulia]], suoi contemporanei.
 
== Note ==
<references/>
 
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* [[John Julius Norwich]], ''I Normanni nel Sud 1016-1130''. [[Mursia]]: Milano 1971 (ed. orig. ''The Normans in the South 1016-1130''. Longmans: Londra, 1967).
 
== Voci correlate ==
* [[Normanni]]
* [[Famiglia Drengot]]
* [[Aversa]]
* [[Longobardi]]
* [[Contea di Puglia]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.norman-world.com/angleterre/histoires/medit/medit3.htm Norman World: The first Norman rulers]
* {{de}} [http://www.genealogie-mittelalter.de/langobarden_fuersten_von_aversa/rainulf_1_drengot_graf_von_aversa_+_1045.html ''Lexikon des Mittlealters''] vol. VII, p 422