Tamburello (strumento musicale): differenze tra le versioni

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Storia del tamburello basco
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=== Nella musica antica ===
Tipico della tradizione popolare, il tamburello ha origini antichissime: forse esisteva già nel secondo millennio a.C. ed era comune a tutte le civiltà antiche, dagli [[Ebrei]] agli [[Storia dell'antico Egitto|Egizi]], dai [[Sumeri]] agli [[Ittiti]].
 
Era uno strumento esclusivamente maschile, come testimoniano i dipinti anche dei grandi pittori medievali come [[Giotto]]. Si pensa infatti che la sua forma circolare con i sonagli attorno sia stata scelta per la sua somiglianza col Sole, simbolo di [[Astarte]], dea della fertilità. Per questo i pittori spesso lo rappresentavano con la corona di legno rosso e delle fiamme dipinte sopra.
 
=== Nella musica classica ===
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L'origine dell'uso del tamburello basco nel repertorio musicale colto è da ricollegare alle opere di [[Christoph Willibald Gluck]].
 
Nel manoscritto originale del ''Paride ed Elena'' di tale autore, difatti, si può trovare il primo richiamo in assoluto a un'esecuzione da parte di un tamburino in un'orchestra. In particolare, nell'''Allegro'' della ''Sinfonietta'' (''Atto Quinto'', ''Scena Ultima''), l'orchestrazione del Gluck comprende cinque parti: ''[[violino|Violini]]'', '''Mezzi flautini, e Tamburrini''', ''[[viola (strumento musicale)|Viola]]'', ''[[Violoncello]]'', [[accompagnamento#Basso continuo|''Bassi'']]. L'indicazione per le percussioni - in questo caso, dunque, il tamburello - è ''Con V.V.i''; ciò significa che la stesura ritmica del tamburo deve essere parallela a quella dei violini. La tonalità è fa maggiore e il tempo due quarti, e il tamburello basco esegue due parti di otto battute ciascuna, ognuna ripetuta due volte per via del ritornello.<ref>Tutte le informazioni sono reperibili nello [http://petrucci.mus.auth.gr/imglnks/usimg/0/0b/IMSLP108797-PMLP53456-Gluck_-_Paride_ed_Elena_II__fs_ms_.pdf#page=218 spartito]. Manoscritto di Gluck, C. W., conservato nella Biblioteca Conservatorio S. Pietro a Majella, Napoli.</ref> In una ristampa dello spartito, la parte del suddetto strumento è denominata ''mezzi Flautini, e Tamburini con i Violini'', e di nuovo vede l'accostamento delle percussioni agli [[zufolo|zufoli]] o fiati simili. Il primo utilizzo in orchestra dello strumento è quindi databile all'anno di composizione del ''Paride ed Elena'', ovvero al 1770, quando fu pubblicata la partitura ed eseguita la première.<ref>Tutte le informazioni sono reperibili nello [http://javanese.imslp.info/files/imglnks/usimg/5/5e/IMSLP66438-PMLP53456-Gluck-_Paride_et_Elena.pdf#page=99 spartito]. ''Paride ed Elena'', Vienna: G.T. de Trattnern, 1770.</ref> Il primo utilizzo in orchestra dello strumento è quindi databile all'anno di composizione del ''Paride ed Elena'', ovvero al 1770, quando fu pubblicata la partitura ed eseguita la première.
 
Un altro lavoro del Gluck la cui orchestrazione comprende il tamburello basco è l'''Echo et Narcisse'' del [[1779]] (con revisione dello stesso autore nel [[1780]]). In particolare, in un ''Allegro'' (''Atto Terzo'', ''Scena Quinta''), l'orchestrazione del Gluck comprende otto parti: '''Petites Flutes et Tambourin''', ''[[oboe|Oboi]] E [[clarinetto|Clarini]]'', ''[[corno (strumento musicale)|Corni]]'', ''[[violino|Violino 1.º]]'', ''[[violino|Violino 2.º]]'', ''[[viola (strumento musicale)|Alto]]'', ''[[fagotto|Fagotti]]'', [[accompagnamento#Basso continuo|''Baße'']]. L'indicazione per le percussioni - in questo caso, dunque, il tamburello - è ''col V.1º''; ciò significa che la stesura ritmica del tamburo deve essere parallela a quella del primo violino. La tonalità è do maggiore e il tempo due quarti, e il tamburello basco suona per un totale di settantotto battute.<ref>Tutte le informazioni sono reperibili nello [http://javanese.imslp.info/files/imglnks/usimg/7/78/IMSLP45564-PMLP97382-Gluck-EchoNarcisseFSa3.pdf#page=55 spartito]. ''Echo et Narcisse'', Parigi: Des Lauriers, 1781.</ref>
 
==== Nel Mozart ====
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Altri due riferimenti a questo strumento nello spartito di una composizione classica sono attribuiti al lavoro di [[Wolfgang Amadeus Mozart]].
 
Il primo si trova nel ''Trio.'' e nella ''Coda.'' della ''Tanz n°6.'' (''Danza n° 6 '') delle ''6 Deutsche Tänze, K.571'' (''6 danze tedesche''), datate 21 febbraio 1789. Secondo le indicazioni del Mozart, l'opera è strumentata per diciannove strumenti suonati da sedici musicisti: tre archi, undici legni, due ottoni e tre percussioni. Queste sono in partitura i ''Pauken'' o ''Timpani in D.A.'', ovvero i [[timpano (strumento musicale)|timpani]] in re e in la, i ''Becken'' o ''Piatti.'', ovvero i [[piatto (strumento musicale)|piatti]], e il ''Tamburin'' o ''Tamburino.'', ovvero il tamburello basco. Nel trio, il tamburino suona un trillo, ovvero viene agitato, per un totale di trentadue quarti, facendo da sfondo al contrappunto degli altri strumenti. Anche nella coda questo membranofono funge da tappeto per l'esecuzione dell'orchestra, ma chiude anche, a battuta 19 insieme ad archi e fiati, la prima parte del finale.<ref>Tutte le informazioni sono reperibili nello [http://javanese.imslp.info/files/imglnks/usimg/4/42/IMSLP24785-PMLP55777-Mozart_6_Deutsche_Tanze__K.571.pdf#page=9 spartito]. ''Wolfgang Amadeus Mozarts Werke'', ''Serie 11: Tänze für Orchester'' (pp. 92-105, ''N°9: 6 Deutsche Tänze''), Lipsia: Breitkopf & Härtel, 1881. Plate W.A.M. 571.</ref>
 
La seconda indicazione si trova nel ''Trio.'' della ''Tanz n°5.'' (''Danza n° 5'') delle ''12 Deutsche Tänze, K.586'' (''12 danze tedesche''), composte nel dicembre del 1789. La strumentazione comprende questa volta diciotto strumenti suonati da quindici musicisti: tre archi, undici legni, due ottoni e, infine, due percussioni, le cui parti sono eseguibili da parte dello stesso percussionista. Queste sono in partitura i ''Pauken'' o ''Timpani in C.G.'', ovvero i timpani in do e in sol, e il ''Tamburin'' o ''Tamburino.'', ovvero il tamburello basco. Nel trio, il tamburino sostituisce i timpani, accompagnando la tessitura melodica con moduli di tre semiminime a battuta, e scandisce dunque il tre quarti dell'ensemble orchestrale.<ref>Tutte le informazioni sono reperibili nello [http://burrito.whatbox.ca:15263/imglnks/usimg/1/13/IMSLP79020-PMLP159958-Mozart_Werke_Breitkopf_Serie_11_KV586.pdf#page=9 spartito]. ''Wolfgang Amadeus Mozarts Werke'', ''Serie 11: Tänze für Orchester'' (pp. 106-126, ''N°10: 12 Deutsche Tänze''), Lipsia: Breitkopf & Härtel, 1881. Plate W.A.M. 586.</ref>
 
=== Nella musica folkloristica ===