Differenze tra le versioni di "Metodo storico-critico"
→Storia e atteggiamento delle chiese cristiane di fronte ai nuovi criteri nell’esegesi: Correzione link alla pagina su Papa Benedetto XVI
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(→Storia e atteggiamento delle chiese cristiane di fronte ai nuovi criteri nell’esegesi: Correzione link alla pagina su Papa Benedetto XVI) |
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Per di più, il documento avanza una lista di metodologie proposte negli ultimi tempi: “accesso” retorico con analisi del racconto, “accesso” [[semeiotica|semeiotico]], “accesso” canonico, “accesso” secondo le tradizioni giudaiche, “accesso” attraverso i risultati prodotti dal testo, ”accesso” sociologico, “accesso” psicologico-psicanalitico, “accesso” della liberazione, “accesso” femminista ecc. E conclude con l’affermazione che “lo stesso autore dei testi biblici richiede che, per comprenderli, si ricorra all’uso del metodo storico-critico, almeno nelle loro parti essenziali”.
Un giudizio positivo verso il metodo storico-critico viene espresso anche da [[
è e rimane una dimensione irrinunciabile del lavoro esegetico”. (pagina 11 dell'edizione italiana); “esso è una delle dimensioni fondamentali dell’esegesi, ma non esaurisce il compito dell’interpretazione per chi nei testi biblici vede l'unica "Sacra Scrittura" e la crede ispirata da Dio (pagina 12); “Il metodo storico-critico dovrà necessariamente risalire all’origine dei singoli testi e quindi collocarli dapprima nel loro passato per poi completare questo viaggio a ritroso con un movimento in avanti seguendo la formazione delle unità del testo”. (pagina13).
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