Esperimento dello Schiehallion: differenze tra le versioni

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m Precisazione sulle isolinee di Hutton
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L'utilità di un simile esperimento era stata già ispirata da [[Isaac Newton]] a dimostrazione pratica della sua [[Legge di gravitazione universale|teoria della gravitazione]], ma da egli stesso in seguito scartata come irrealizzabile. Un altro degli spunti furono le anomalie nei dati riscontrate durante il tracciamento della [[linea Mason-Dixon]] tra la [[Pennsylvania]] e il [[Maryland]] dell'America coloniale. Gli astronomi inglesi [[Charles Mason]] e [[Jeremiah Dixon]], impegnati fra il 1763 e il 1767 a risolvere una disputa di confine fra i due stati, trovarono nella fase di misurazione molti più [[Errore sistematico|errori sistematici]] e non [[Errore statistico|casuali]] di quelli previsti, specialmente nell'osservazione della latitudine. Cavendish intuì che fossero stati i [[monti Allegani]] a nord-ovest a esercitare una leggera attrazione sulle apparecchiature di rilevamento<ref>{{cita|Mason e Dixon 1969|pp. 76|Mason & Dixon}}</ref>, influenzando i loro risultati finali, ma non era in grado di valutare, senza un esperimento diretto, quanto fosse intenso questo effetto<ref>{{cita web|url=http://www.aps.org/publications/apsnews/200806/physicshistory.cfm|titolo=June 1798: Cavendish weighs the world|sito=American Physical Society|editore=Alan Chodos|data=giugno 2008|accesso=12 giugno 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Prendendo spunto dall'apporto teorico di Newton e Cavendish, un team di scienziati, tra i quali in particolare Maskelyne, si impegnarono a condurre l'indagine, convinti che l'effetto di deflessione del pendolo sarebbe stato di rilievo. L'angolo di deflessione dipendeva dalla densità relativa tra il volume della Terra e quello della montagna: se fosse stato possibile calcolare la densità e il [[volume]] dello Schiehallion, allora si sarebbe potuta calcolare la densità della Terra. Una volta che questa fosse stata nota, allora sarebbe stato possibile ottenere approssimativamente quelle degli altri [[pianeta|pianeti]], dei loro [[satelliti naturali]], e del [[Sole]], precedentemente conosciute solo in termini di approssimazioni in percentuali relative. Come ulteriore conseguenza vantaggiosa, il concetto di isolinea e particolarmente di [[isoipsa]], ideato per semplificare il processo di rilevazione della montagna, divenne in seguito una tecnica standard in [[cartografia]].
 
== Contesto storico e concettuale ==
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=== Rilievo ===
Il lavoro del team di indagine fu ostacolato dall'inclemenza del tempo e si protrasse fino al 1776 prima di essere completato<ref name="text-book"/>. Per trovare il volume della montagna fu necessario dividerla in una serie di [[prisma|prismi]] verticali e calcolare il volume di ciascuno. Il lavoro di [[triangolazione]] affidato a Charles Hutton fu notevole: i periti ottennero migliaia di misurazioni su più di un migliaio di punti intorno al picco<ref name="Danson153-154">{{cita|Danson|pp. 153–154}}</ref>. Inoltre, i vertici dei prismi non sempre coincidevano convenientemente con le altezze rilevate. Per dare un senso a tutti i suoi dati, ebbe l'idea di [[interpolazione|interpolare]] una serie di linee a intervalli prestabiliti tra i suoi valori di misura, marcando i punti di uguale altezza. In tal modo, non solo poteva facilmente determinare le altezze dei suoi prismi, ma dal disegno delle linee poteva avere un'idea immediata della forma del terreno. Hutton aveva inventato le [[isoclineCurva di livello|isoipse]], oggi in uso comune in [[cartografia]]<ref name="Poynting_1894"/><ref name="Danson153-154"/>{{#tag:ref|Si potrebbe in realtà parlare di riscoperta: [[Edmond Halley]] nel 1701 aveva già tracciato linee lungo i punti della superficie terrestre nei quali la declinazione magnetica aveva lo stesso valore ([[isogona|isogone]])<ref>{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=14c-AQAAIAAJ&q=edmond+halley+isogone&dq=edmond+halley+isogone&hl=it&sa=X&ei=Y3sdVJyNJMS7ygPv9IHAAQ&ved=0CDIQ6AEwAg|autore=Sandro Petruccioli|titolo=Storia della scienza, Volume 6|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|pagine=67-90-223|anno=2004|accesso=20 settembre 2014|isbn={{no ISBN}}}}</ref>, e [[Nicholas Cruquius]] le linee di uguale profondità ([[isobata|isobate]]) nel 1727<ref>{{cita web|url=http://www.fi.uu.nl/wiskrant/artikelen/hist_grafieken/kaarten/kaarten.html Wiskrant|autore=AA.VV.|titolo=Historische hoogtepunten van grafische verwerking - Statistische kaarten|editore=Universiteit Utrecht|anno=1999|accesso=20 settembre 2014|lingua=olandese|}}</ref>.|group=N}}.
 
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