Pio Manzù: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +minuzie |
|||
Riga 13:
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Pio Manzù.jpg
|Didascalia = Pio Manzù nel [[1964]], al lavoro sul prototipo
|Didascalia2 = {{premio|compasso d'oro|1979}}
}}
Riga 21:
Figlio del celebre [[scultore]] [[Giacomo Manzù|Giacomo]], Pio Manzù completò gli [[liceo classico|studi liceali classici]] per poi trasferirsi alla [[Scuola di Ulma|Hochschule für Gestaltung]] di [[Ulma|Ulm]], con lo scopo di specializzarsi in [[disegno industriale|design industriale]], sotto la guida del [[designer]] e [[filosofo]] [[Argentina|argentino]] [[Tomás Maldonado]].
Dopo la laurea, nel [[1964]], realizzò una serie di progetti per oggetti d'arredo
[[File:!-FIAT-127p-1974-20130502-g.jpg|thumb|left|La [[Fiat 127]] prima serie del 1971]]
Le sue teorie e realizzazioni, improntate
Di contro, inizialmente la cooperazione con la [[FIAT]], pur voluta da Giacosa, fu avversata dall'atteggiamento diffidente della casa torinese nei confronti delle consulenze esterne, dalle quali si temeva un'insufficiente conoscenza dei processi di industrializzazione del prodotto. La prima esperienza, tuttavia, portò all'esecuzione di una ''[[concept car]]'' destinata all'uso di [[taxi]], realizzata nel [[1968]] su meccanica [[Fiat 850|850]] e con soluzioni tecniche e stilistiche d'avanguardia. La [[Fiat 850 City Taxi|City Taxi]], una sorta di [[utilitaria]] [[multispazio]] ''ante litteram'', non entrò in produzione, ma fornì la base sulla quale, pochi anni dopo, venne sviluppata la [[superutilitaria]] erede della [[Fiat Nuova 500|500]], la [[Fiat 126|126]].
[[File:' 11 - ITALY - Triennale Design Museum - Milan - Le fabbriche dei sogni - Parentesi.jpg|thumb|Lampade ''[[Parentesi (lampada)|Parentesi]]'' (1971) esposte alla [[Triennale di Milano]] del 2011]]
La prova d'esordio convinse Giacosa ad affidargli, nello stesso anno, lo studio stilistico della [[Fiat 127|127]], la
Pio Manzù non vide mai il proprio progetto realizzato: infatti, mentre si recava alla presentazione della ''[[maquette]]'' definitiva alla dirigenza
Altre realizzazioni che portano la firma del designer lombardo furono nel campo dell'oggettistica da arredamento. Si ricordano l'[[orologio]] da scrivania ''Cronotime'' per [[Ritz Italora]] (successivamente [[Alessi]]), il portaoggetti da scrivania per [[Kartell]] e la lampada ''[[Parentesi (lampada)|Parentesi]]'' per [[Flos]], ideata insieme ad [[Achille Castiglioni]] nel 1969.<ref>Fonte: [http://www.archimagazine.com/bpiomanzu.htm Biografia su "archimagazine.com"]</ref><ref>Fonte: [http://www.milanodabere.it/articolo_3913/l_importanza_di_chiamarsi_manzu.html ''L'importanza di chiamarsi Manzù'', articolo su "milanodabere.it"]</ref>
|