Giuseppe Di Benedetto: differenze tra le versioni

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===Il matrimonio e l’inizio della carriera professionale===
 
Tornato dall’[[Stati Uniti d'America|America]] si unì in matrimonio con Liliana Verdoni [[giornalismo|giornalista]] di origine [[bergamoBergamo|bergamasca]] con cui avrà due figlie. Nel [[1978|1978]] si trasferì a [[Londra|Londra]] per sei mesi presso il “Great Ormond Street Hospital for sick children” che a quel tempo era il santuario della cardiochirurgia pediatrica.
 
Nel[[ 1984Nel1984|1984]] tornò in [[italia|Italia]] come assistente del professor Ugo Tesler all’[[ospedale San Carlo]] di [[Potenza (Italia)|Potenza]] dove diede vita al reparto di [[cardiochirurgia]] [[pediatria|pediatrica]] per evitare che i bambini del sud Italia fossero costretti a viaggiare fino a Bergamo per essere curati dove rimase per dieci anni. Nel [[1984]] Partì per [[Bonn|Bonn]] in [[Germania|Germania]] dove assunse la direzione del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale “Kinderklinik”, dopo un anno decise di tornare in Italia all’[[ospedaleall’ospedale San Carlo]] di [[Potenza|Potenza]] con lo stesso incarico.
 
Nel [[1990|1990]] vinse il concorso di Primario tenutosi a [[Padova|Padova]] e nel [[1991|1991]] cominciò a prestare servizio a [[Salerno|Salerno]] dove diede vita al reparto di cardiochirurgia. il 19 Dicembre del [[1991|1991]] il professor Di Benedetto si trovò a dover operare in emergenza una sostituzione dell’[[aorta toracica|aorta toracica]] in un paziente di 60 anni con [[aneurisma|aneurisma]] fissurato senza l’ausilio della [[Circolazione extracorporea|macchina per la circolazione extracorporea]] che era necessaria per l’intervento, il professor Di Benedetto allora, con l’aiuto del Dottor Pasquale Valitutti, eseguì uno shunt [[arteria succlavia|succlavio]]-[[arteria femorale|femorale]] che rese possibile la perfusione midollare, l’operazione riuscì con successo a tal punto che il paziente fu dimesso dopo dieci giorni.
 
Dal [[1993|1993]] cominciò a pieno ritmo l’attività di cardiochirurgia presso l’[[Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona|ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona]] di Salerno<ref>[http://www.cardiochirurgiasalerno.it/sito/index.php?option=com_content&view=article&id=127:salerno-e-ruggi-daragona-ventanni-con-il-cuore-felice-repubblica-18613&catid=9:rassegna-stampa&Itemid=21|articolo la repubblica Napoli, 18-10-2013]</ref> e, tutt’oggi, ha all’attivo più di diciottomila interventi alcuni molto delicati come quello della piccola paziente con appena un giorno di vita o come quello di nonna Giuseppina di 92 anni. Nel [[2000|2000]] venne invitato invitato dal professor Alan Carpentier di [[Parigi|Parigi]] all’inaugurazione dell’ospedale europeo “[[Georges Pompidou|Georges Pompidou]]” dove erano riuniti i maggiori esponenti della cardiochirurgia mondiale, alla quale furono invitati soltanto tre cardiochirurghi italiani.
 
===La creazione di un polo di eccellenza===