Historia Langobardorum: differenze tra le versioni

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== Errori ==
Seppur importantissima fonte primaria, lL'opera contiene alcunidiversi errori cronologici e presenta in alcuni punti anche alcunemolte incongruenze: per esempio nel libro V, quando si parla della campagna in Italia dell'Imperatore bizantino Costante II, Paolo Diacono inserisce due avvenimenti contraddittori tra di loro: la pace firmata tra Costante II e il Duca di Benevento Romualdo I e il tentativo di Costante II di far credere a [[Romualdo I di Benevento|Romualdo]] che suo padre [[Grimoaldo]] non sarebbe arrivato con i rinforzi (fallito perché Romualdo venne informato da Sessualdo dell'arrivo del padre).
{{Quote|Non si sa ben intendere come seguisse questo fatto. Perché se prima di conchiuder la pace, Sessualdo parlò con Romoaldo, questi non avea bisogno di far capitolazioni, né di comperare con sì grave pagamento e con l'ostaggio della sorella la liberazion della città. Se poi dappoiché era seguita la pace, non v'era più bisogno di far credere a Romoaldo che egli non dovea sperare soccorso.|Muratori, ''Annali d'Italia'', p. 615}}
 
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In altri casi, seguendo la tradizione popolare o utilizzando fonti tarde, l'autore narra fatti storici ritenuti inattendibili dagli storici successivi: ad esempio, secondo Paolo Diacono, i Longobardi avrebbero invaso l'Italia perché invitati da [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]] furente con l'Imperatore per averlo destituito. Questa vicenda viene ritenuta una leggenda dagli storici moderni, che attribuiscono la calata dei Longobardi alla pressione esercitata dagli Avari verso la Pannonia e non a un improbabile tradimento del generale bizantino. Nel Libro III Paolo narra che Autari, giunto nel sud Italia, arrivò fino allo stretto di Messina, toccando una colonna e affermando che fin lì si sarebbero estesi i confini dei Longobardi. Anche ciò viene ritenuto una leggenda.
 
Comunque errori di questo tipo non sono rari nelle cronache di quell'epoca, e considerando l'epoca in cui fu scritta, la ''Storia dei Longobardi'' di Paolo Diacono è sicuramente una fonte attendibile. Anzi dal punto di vista storico, è un'opera importantissima e molto studiata, dato che è una delle pochissime fonti in cui si affronta (peraltro spesso in maniera quasi sbrigativa) il passaggio traumatico in Italia dalla civiltà romana classica a quella medievale germanica.
 
== Traduzioni in italiano ==