Amorio: differenze tra le versioni

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Il fatto che la città abbia mantenuto una coniazione propria tra il 133 a.C. e il 27 a.C. evidenzia il suo prestigio municipale nell'area anche nel periodo pre-bizantino. In tarda età romana la città fu sede episcopale; dopo la riforma tetrarchica delle province romane, fu parte della provincia di [[Galatia II]], nella [[Ponto (diocesi)|diocesi del Ponto]] e fu fortificata dall'Imperatore [[Zenone (imperatore)|Zenone]]. Con l'ascesa dei musulmani [[Arabi]], la città acquistò una posizione di preminenza nel sistema difensivo bizantino, sebbene venisse da questi conquistata nel 646 per un breve periodo.
[[File:Solidus-Michael II Theophilus-sb1640.jpg|thumb|left|''[[Solido (moneta)|Solidus]]'' di Michele II e di suo figlio Teofilo.]]
Nell'VIII secolo fu promossa a capitale del [[thema|tema]] anatolico. Fu il quartier generale dell'Imperatore [[Costantino V]] contro l'usurpatore [[Artavasde (imperatore)|Artavasde]]. Nell'820 un amoriano, [[Michele II l'Amoriano|Michele II]], divenne imperatore, fondando la dinastia che dalla città di origine porta il suo nome.
 
Sotto la [[dinastia amoriana]] la città raggiunse il suo apogeo. Il califfo al-Muʿtaṣim lanciò una campagna militare, diretta specificamente contro la città di origine della famiglia imperiale, per infliggere all'Impero un colpo simbolico: Amorio venne così conquistata e saccheggiata il 12 agosto [[838]] e le porte bronzee della città «furono svelte e trionfalmente incardinate a [[Samarra|Sāmarrāʾ]]»<ref>[[Claudio Lo Jacono]], ''Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) - Il Vicino Oriente'', Torino, Einaudi, p. 219.</ref> per essere poi «portate a [[al-Raqqa|Raqqa]] dopo l’abbandono della città nel 964/353» «dall'[[Emiro]] [[Hamdanidi|hamdanide]] [[Sayf al-Dawla|Sayf ad-Dawla]] (945/333 -967/356) e inserite nella Bāb al-Qinnasrīn (Porta di Qinnasrīn) di [[Aleppo]]».<ref>Ibidem, nota 4.</ref> <br/>