Passo della Croce Arcana: differenze tra le versioni
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Con la rinascita verificatasi dopo il 1000 d.C. e con l'affermarsi dei liberi comuni, ai consueti spostamenti dei pellegrini e degli eserciti, si aggiunsero quelli dei mercanti e delle loro mercanzie: lunghissime file di muli si inerpicavano su per i passi per trasportare pannilani, seterie, arazzi, merletti e stoffe pregiate tra Firenze, Prato, Lucca, Pistoia e altre città toscane da un lato, e Milano, Venezia, Parigi, la Fiandra ed altre città del nord Europa dall'altro.
Questi intensi traffici spiegano la presenza di ospizi gestiti da ordini religiosi per dare asilo e per proteggere i viandanti che valicavano il passo della Croce Arcana.
Sul versante emiliano nel 749 d.C.,Sant'Anselmo, prima di trasferirsi a Nonantola per fondare la celebre abbazia, aveva ottenuto dal Re dei Longobardi Astolfo delle terre in val di Lamola, vicino a Fanano, in Emilia, e vi aveva fatto costruire un ospizio per pellegrini. Per questa ragione anche il borgo che progressivamente si formò intorno all'ospizio assunse la denominazione di [[Ospitale]], per volere della famiglia dei signori Ballocchi proprietaria di molte terre nella zona e tra le principali e antiche famiglie di Fanano, la cappella dedicata a San Giacomo che sorgeva accanto all'ospizio venne ampliata ed eretta in Chiesa Parrocchiale tra il 1588 ed il 1589 . Ma anche sul versante toscano i [[cavalieri templari]] costruirono sulla strada
L'ospizio della Val di Lamola restò in vita fino al
Anche il passo della Croce Arcana nei secoli successivi fu sempre meno frequentato: l'altezza eccessiva del valico ed il progressivo raffreddamento delle temperature che si registrò dall'inizio del XIV secolo fino alla metà del XIX secolo, cosiddetta [[piccola glaciazione]], vi mantenevano la neve per oltre sei mesi all'anno; inoltre, nel 1781, per volontà congiunta del Granducato di Toscana e del Ducato di Modena, fu aperta la strada Giardini-Ximenes, oggi denominata strada statale n° 12 dell'Abetone e del Brennero, una vera opera d'arte per quei tempi,che eclissò rapidamente l'interesse per la vecchia strada, danneggiando l'economia di paesi come Ospitale e Fanano, nel Frignano, nonché di Cutigliano, in Toscana: l'antico percorso dell'Alpe alla Croce veniva scelto ormai solo dai valligiani per gli spostamentii locali.
Nell'ultimo dopoguerra, la pratica dello sci alpino e di fondo si diffuse sempre più, cosicché anche la zona della [[Doganaccia]] e della Croce Arcana conobbe un rilancio inatteso: all'inizio vi fu costruito un rifugio che fungeva anche da albergo-ristorante e da stazione di arrivo della funivia da Cutigliano inaugurata nel 1959 per trasportare capi ovini e bovini all'alpeggio d'estate. Dopo poco tempo l'impianto funiviario fu destinato al trasporto delle persone. Furono quindi aperte diverse piste di sci, alpino e nordico, servite da impianti di risalita a fune e vari skilift; furono realizzate altre strutture ricettive e di servizio, tra cui una piccola chiesa. Successivamente fu inaugurata anche un'altra funivia che dal rifugio della Doganaccia portava ora proprio sul crinale del passo della Croce Arcana, a 1720 metri [[s.l.m.]] Da allora La Doganaccia, poco sotto il passo della Croce Arcana, tende ad estendersi sempre più: ormai, è diventata un vero e proprio paese di alta quota, grazie anche alla presenza di moltissime seconde-case, di negozi, e pubblici esercizi.
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