Delegificazione: differenze tra le versioni

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==Il problema dell'abrogazione==
Il secondo [[comma (legge)|comma]] dell'art. 17 della legge n. 400 del 1988 espressamente prevede che la legge-delega debba indicare quali norme restano [[abrogazione|abrogate]] per effetto della delegificazione, cioè per effetto dell'intervento (peraltro "autorizzato" dalla delega) del potere governativo di interferire in materie già affidate alla potestà legislativa parlamentare. Dunque il Parlamento può delegificare, ossia delegare il Governo a disciplinare con regolamenti una certa materia, purché indichi nella legge delega quali norme vanno abrogate. Non sempre ciò accade.
 
Sul punto, vi sono due orientamenti:
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La [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]], sez. Lav., sent. n. 8604 del 16-07-1992, ha ritenuto in un certo senso "ambigua" la posizione occupata dai regolamenti delegati tra le [[fonti del diritto]]: essi si sostituiscono interamente alla legge nella disciplina di una certa materia, e quindi acquistano di fatto una ''primarietà in senso sostanziale'' che incide sull'esigenza di certezza e uniformità del diritto. I regolamenti indipendenti o liberi (detti pure, impropriamente, delegati) costituiscono atti di normazione secondaria aventi forza di legge e sono idonei, pertanto, nell'ambito loro riconosciuto, ad innovare col solo limite del rispetto della Costituzione e dei principi dell'ordinamento, rispetto alle regole fissate con norme primarie.
 
La [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]] ha sempre escluso il sindacato di costituzionalità sui regolamenti, in quanto atti formalmente amministrativi, emanati cioè dal [[potere esecutivo]]: questo tipo di atti è soggetto al sindacato del [[giudice amministrativo]], che ha il potere di [[annullamento (diritto)|annullarli]], ovvero al sindacato del giudice ordinario, che ha il potere di [[disapplicazione|disapplicarli]], a seconda del tipo di controversia nella quale vengono in rilievo.<br />
L'unico caso in cui la Corte Costituzionale afferma la propria [[competenza]] ad annullare i regolamenti delegati è nell'ambito di un giudizio su [[conflitto di attribuzione]]. Una serie di casi giudiziari verificatisi tra il [[1997]] ed il [[1999]]. ha posto in evidenza il problema relativo alla disciplina contenuta nei regolamenti delegati, modificativi o sostitutivi della disciplina prima contenuta in atti legislativi.