Teoria quantistica dei campi: differenze tra le versioni

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La '''teoria quantistica dei campi''' (in inglese ''Quantum field theory'' o '''QFT''') è l'evoluzione della [[meccanica quantistica]] che applica la teoria al concetto fisico di [[campo (fisica)|campo]].
 
Fu elaborata originariamente nell'ambito della [[fisica delle particelle]] per risolvere alcune lacune della prima formulazione della meccanica quantistica, tra cui ottenere una versione relativisticamente coerente, e la sua prima elaborazione, l'[[elettrodinamica quantistica]], è una delle [[Teoria|teorie]] più testate e di successo della [[fisica]]. Ha poi trovato estesa applicazione anche in [[fisica della materia condensata]], in quanto i campi, entità fisiche rappresentate in ogni punto dello [[spaziotempo]], possono descrivere sia le [[Radiazione|radiazioni]] che la [[Materia (fisica)|materia]], come ad esempio i [[Fluido|fluidi]] o i [[Cristallo|cristalli]].
 
Ha poi trovato estesa applicazione anche in [[fisica della materia condensata]], in quanto i campi, entità fisiche rappresentate in ogni punto dello [[spaziotempo]], possono descrivere sia le [[Radiazione|radiazioni]] che la [[Materia (fisica)|materia]], come ad esempio i [[Fluido|fluidi]] o i [[Cristallo|cristalli]].
 
I fondamenti della teoria quantistica dei campi furono sviluppati tra i tardi [[anni 1920|anni venti]] e gli [[anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo|Novecento]] principalmente da [[Paul Adrien Maurice Dirac]], [[Wolfgang Pauli]], [[Sin-Itiro Tomonaga]], [[Julian Schwinger]], [[Richard P. Feynman]] e [[Freeman Dyson]].