Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano: differenze tra le versioni

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[[File:campanile badia.jpg|thumb|Campanile]]
 
L'intitolazione a [[san Michele arcangelo]] suggerisce come epoca di fondazione l'[[Longobardi|epoca longobarda]], visto il [[Culto micaelico presso i Longobardi|particolare culto]] tributato all'"angelo guerriero" da parte del popolo [[germani]]co. Una leggenda afferma che il fondatore sarebbe stato un certo Sichelmo: nel ''Rituale Passinianense'' del [[1316]]<ref>Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, Conv. soppr. 290, f.42v. {{Cita|AA.VV., Badia a Passignano|pag.4}}</ref> alla data 18 ottobre risulta prescritto un ufficio in suffragio di Sichelmo e di suo fratello Zenobio; vi si legge infatti: ''de officio Sichelmi, qui hedificavit hoc monasterium''. Un'errata identificazione di Zenobio, fratello di Sichelmo, con sanil santo vescovo [[Zanobi (vescovo)|Zanobi]] ha portato ad ipotizzare come data di fondazione il [[395]]<ref name="origini">{{Cita|AA.VV., Badia a Passignano|pag.4}}.</ref>, altre ipotesi hanno suggerito come anno di fondazione l'[[899]] ed il [[989]]<ref name=origini/> sempre in base ad arbitrarie identificazioni di Zenobio con omonimi [[diocesi di Fiesole|vescovi fiesolani]].
 
Quel che è certo è che il monastero di Passignano nel suo archivio, contenente, un tempo, più di 6600 pergamene<ref name="guarducci103">{{Cita|Guarducci|pag.103}}.</ref>, conservava un atto qui rogato nel marzo dell'[[884]] redatto alla presenza di un tale Wilerado [[scabino]]<ref name=guarducci103/>. Da un atto datato 27 marzo [[903]] si sa che nell'allora oratorio di san Michele di Passignano viveva una famiglia monastica presieduta da un [[abate]] e da un [[proposto]]. Nell'[[XI secolo]] la comunità fu tra le prime ad accogliere la riforma monastica di [[Abbazia di Vallombrosa|Vallombrosa]], promossa da [[Giovanni Gualberto]], divenendo una delle sedi della lotta contro la [[simonia]]<ref name=guarducci103/>.